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Omicidio Scaglioni Arrestati Antonio Rinzivillo e Marco Salnitro

Omicidio Scaglioni Arrestati Antonio Rinzivillo e Marco Salnitro Antonello Scaglioni fu avvicinato nei pressi dell’ingresso del circolo da un commando di tre uomini dal chiaro accento meridionale, i quali gli esplosero contro otto colpi d’arma da fuoco che lo raggiunsero alla testa e al torace

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  nei confronti di Antonio Rinzivillo, 56 anni, e Marco Salnitro 49 anni, per l’omicidio, in concorso con altri, di Antonello Scaglioni, assassinato a colpi d’arma da fuoco nel corso di un agguato commesso a Roma il 21 ottobre 1990. A chiedere la sua morte fu il boss Antonio Rinzivillo, dell’omonimo clan di Gela, all’epoca latitante riparato a Roma per sfuggire alla guerra di mafia contro i clan gelesi che, negli anni, costò la vita a 100 persone. Il boss temeva che Scaglioni potesse rivelare dettagli sulla sua latitanza.


Scaglioni, all’epoca dei fatti 31enne e gestore di un bar all’interno del circolo sportivo “Zeffiro Country Club” sulla Salaria, fu avvicinato all’ingresso del circolo da tre uomini che gli esplosero contro otto colpi d’arma da fuoco che lo  ferirono alla testa e al torace e si diedero alla fuga.

Il caso dopo indagini infruttuose fu archiviato ma riaperto poi  nel 2011  grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, gia’ affiliato al clan gelese il quale ha rivelato che l’eliminazione di Scaglioni fu deliberata ed eseguita da uomini del clan, in quanto la vittima, un ”corriere” di droga, era stato ritenuto responsabile di avere sottratto un carico di eroina che gli era stato affidato.

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