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Tempio romano nei sotterranei dell’’ex Regio Ufficio Geologico

foto La Stampa.it
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Il tempio che probabilmente risale al VI secolo a.C. è venuto alla luce durante gli scavi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma all’interno dell’ex Regio Ufficio Geologico di largo Santa Susanna

Un tempio in cima al colle del Quirinale a largo Santa Susanna, nei sotterranei dell’ex Regio Ufficio Geologico.

Sotto Palazzo Canevari, edificio liberty realizzato nel 1879, gli archeologi hanno individuato, appena sotto il pavimento del salone centrale, le poderose mura di un tempio databile al VI secolo a.C. I  resti si sono conservati per secoli perché protetti nel terreno dell’orto del seicentesco convento di Santa Maria della Vittoria, la chiesa ancora oggi adiacente.

“In uno spessore di meno di tre metri -spiega Mirella Serlorenzi, direttore scientifico dello scavo -abbiamo trovato poderose file di blocchi in tufo. Sono i muri di un edificio cultuale risalente probabilmente al periodo arcaico (VI sec. a.C.) in uso fino almeno al III sec. a.C. Le murature individuate con lo scavo consentono di identificare con certezza almeno un ambiente rettangolare, ma il muro in opera quadrata che prosegue oltre l’angolo lascia indovinare una fronte superiore a 20 metri, estendendosi quindi oltre il taglio operato – oltre duemila anni dopo – dalle fondazioni del convento di Santa Maria della Vittoria”. Alla stessa struttura di culto sembra ricollegarsi il vecchio ritrovamento di una fossa in cui venivano periodicamente scaricati gli oggetti votivi da conservare perchè considerati appartenenti alla divinità’, scavata alla fine del XIX secolo, sotto la scalinata dell’attuale chiesa di Santa Maria della Vittoria. Materiale architettonico appartenente a un tempio, spiega la soprintendente Mariarosaria Barbera, “fu anche trovato durante gli scavi per l’edificazione del Ministero delle politiche agricole, sempre lungo via XX Settembre. Un’altra conferma dell’ampiezza e dell’importanza dell’edificio cultuale recentemente identificato”.

 Oggi la scoperta verrà presentata a Palazzo Massimo dal gruppo di ricerca.

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