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Filippine: Save the Children, centinaia di persone necessitano di assistenza medica urgente a Tacloban dove si rinforza l’intervento sanitario dell’Organizzazione che opera anche a Panay e Lyte, grazie a cliniche mobili e un team medico dedicato ai soccorsi via mare

Filippine: Save the Children, centinaia di persone necessitano di assistenza medica urgente a Tacloban dove si rinforza l’intervento sanitario dell’Organizzazione che opera anche a Panay e Lyte, grazie a cliniche mobili e un team medico dedicato ai soccorsi via mare.Sempre attivo il numero verde 800988810 per sostenere l’intervento di Save the Children nelle Filippine, si può donare anche online alla pagina www.savethechildren.it/filippine.

In calce la storia di Jolie, nato da appena 2 giorni su un’isola devastata dal tifone


Centinaia di persone si aggiungono ogni giorno a quelle bisognose di assistenza medica urgente a Tacloban, in una delle aree largamente devastate dal tifone nelle Filippine. Si tratta di pazienti che richiedono interventi specifici, ai quali stanno facendo fronte ora anche i 12 medici chirurghi specialisti arrivati sul posto ieri, e già all’opera in un ospedale da campo australiano grazie alla partnership tra Save the Children e i governi di Australia e Gran Bretagna.

“Tra le persone che arrivano qui all’ospedale ci sono anche bambini con gravi infezioni per le ferite aperte, per questo è fondamentale avere personale medico specialistico che possa intervenire adeguatamente. In alcuni casi, infatti, si deve purtroppo procedere all’amputazione per evitare il peggio, come è accaduto a William, un bambino di 4 anni con vaste ferite alla gamba non curabili. All’ospedale arrivano anche molti bambini affetti da diarrea e malnutrizione che rischiano la vita se non vengono soccorsi con urgenza,” ha dichiarato Cat Carter, del team di Save the Children presente nell’ospedale di Tacloban.

Per soccorrere le persone sopravvissute nei centri costieri di Panay, travolti da una muraglia d’acqua quando il tifone si è abbattuto sull’isola, un secondo team medico d’emergenza si è imbarcato sulla nave britannica HMS Daring che sta battendo la costa di nordest, la più colpita.
“Stiamo utilizzando navi, elicotteri e piccole imbarcazioni per raggiungere via mare alcune delle zone più remote. Appena a terra attiviamo i soccorsi per i casi più gravi, come a Giuntaca, dove abbiamo distribuito anche kit di emergenza per approntare ripari e cibo energetico per chi era malnutrito,” ha dichiarato Rob Holden, del team di Save the Children che partecipa alle operazioni di soccorso.

Oltre alle 6 cliniche mobili che stanno iniziando la loro attività a Panay e Lyte, Save the Children inizierà domani la distribuzione di generi di prima necessità anche a Estancia, mentre a Leyte la distribuzione ha raggiunto nel fine settimana più di 370 famiglie e si sta attivando un intervento più ampio per l’acqua potabile e l’igiene, la distribuzione di cibo, i kit per la costruzione di ripari. Per rispondere alla massiccia esigenza di un supporto psicologico ai bambini fortemente traumatizzati dalla situazione, Save the Children ha approntato oggi a Leyte i primi 3 Spazi a Misura di Bambino, dove i più piccoli possono ricevere il sostegno di personale specializzato in un ambiente accogliente e sicuro.

Le foto dei medici nell’ospedale da campo di Tacloban sono scaricabili al link:
http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/Jolie%20con%20la%20mamma.rar

Le foto di Jolie con la mamma (vedi storia in calce)sono scaricabili al link: http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/Jolie%20con%20la%20mamma.rar

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070023-81-71
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it

La storia di Jolie, nato da 2 giorni a Manapao (Lyte)

Il piccolo Jolie si contorce nel sonno, sbadiglia e si stropiccia il viso con le piccole mani.
La madre si asciuga le lacrime mentre veglia su di lui, ancora incredula dal fatto che sono entrambi vivi . “E’ un miracolo!” dice agli operatori di Save the Children.
Jolie ha solo due giorni di vita ed è nato meno di una settimana dopo il tifone. E’nato nella stessa stanza in cui sua madre in stato avanzato di gravidanza, suo padre e i suoi quattro fratelli hanno trovato rifugio durante la mega tempesta.
Gli abitanti del posto stimano che il 90% delle case sull’isola di Manapao , al largo della costa settentrionale di Panay , siano state completamente distrutte e che il restante 10% sia stato fortemente danneggiato. Non un solo edificio sulla piccola isola di pescatori è sfuggito all’ira del più grande tifone che ha colpito la regione da decenni. Il tetto della scuola è stato distrutto e le finestre sono state infrante. La scuola al momento è utilizzata da circa una dozzina di famiglie come riparo di emergenza .
Abigail e John Ylanan vivevano un due stanze in una casa di bambù che si affacciava sul mare. Ora è un cumulo di macerie usate per far seccare il pesce. La maggior parte delle loro case sono state spazzate via e sommerse dal nel mare, durante la grande tempesta che ha colpito tutta la costa dell’isola .
“Quando l’acqua ha allagato la nostra casa siamo fuggiti verso la collina a casa di mia suocera”, dice Abigail. “I miei bambini urlavano e ho dovuto cercare di calmarli. Ero davvero preoccupata. Ho pensato che forse avrei partorito durante la tempesta e avevo paura per il mio bambino”.
Invece Jolie è nato la settimana successiva, con il solo aiuto di una levatrice in una casa di cemento malconcio su un isola devastata. Devono ancora vedere un medico e ricevere le eventuali cure mediche, ma Abigail dice che è sano. “Quando l’ho visto per la prima volta sono stata sopraffatta dalla felicità. Quando l’ho sentito piangere ho pensato che questo bambino era un miracolo”ci racconta.
Tuttavia, la vita di Abigail e Jolie è resa ancora più difficile dal fatto che la giovane madre non è in grado di allattare al seno. Senza l’aiuto e il supporto necessario su come iniziare l’allattamento al seno, Abigail potrebbe sentire il bisogno di usare il latte artificiale che aumenterebbe il rischio per Jolie di ammalarsi e morire.
La barca da pesca di suo marito è stata distrutta, come migliaia di famiglie in tutta la regione, anche loro hanno perso la loro fonte di reddito e di sostentamento. “Mio marito andava a pescare la sera e tornava la mattina, catturava granchi e gamberi”dice Abigail. “Riusciva comunque a portare a casa il necessario per sostenere la famiglia, ma ora dobbiamo fare affidamento sulle razioni di cibo portate in elicottero.”
Nella municipalità di Pontevedra circa l’ 80% delle case sono state danneggiate o distrutte, insieme a Manapao sono le comunità più colpite. L’Isolamento dell’isola rende inoltre il processo di recupero molto più difficile.
“Ho bisogno di aiuto, noi tutti abbiamo bisogno”, dice Abigail. “Non abbiamo parenti fuori dall’isola quindi non abbiamo un posto dove andare. Ho paura per mio figlio e per la mia famiglia. Abbiamo bisogno di vestiti, cibo, mezzi di sostentamento e riparo. Abbiamo bisogno di tutto.”

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