Giudici e avvocati baresi a processo per sentenze pilotate
Giudici e legali erano d’accordo tra loro per “aggiustare sentenze” in cambio di regali. Il processo inizierà il 3 febbraio
Sono 21 tra giudici di pace, avvocati e intermediari di Bari, Modugno, Bitonto, Altamura e Corato, rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Lecce Alcide Maritati. devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, tra il 2006 e il 2008, avrebbero orientato e aggiustato sentenze che poi venivano utilizzate come moneta di scambio: aragoste e champagne in cambio di sentenze favorevoli, a volte per restituire la patente revocata ad una quindicina di sorvegliati speciali, tra cui il boss di Altamura Bartolomeo D’Ambrosio.
Si tratta, in particolare, dei giudici di pace (o ex in alcuni casi) Vito Squicciarini, 57 anni; Gaetano Consoli, 78 anni; Luigi Ferri, 69 anni; Giuseppina Rucco, 71 anni; Letizia Serini, 47 anni; Roberto Sorino, 78 anni; Roberto Cristallini, 47 anni (prosciolto per uno dei capi d’imputazione contestati). Davanti ai giudici dovranno presentarsi anche il got Deborah Semidoppio, 36 anni; e l’ex giudice Domenico Ancona, 59 anni. Con loro anche alcuni avvocati e coloro che avrebbero svolto il ruolo di presunti intermediari: Stefano Cea, Eugenio Di Desiderio, Alfredo Fazzini, Vito Barbieri, Luigi Ferri, Pietro Girone, Arianna Giuliano, Raffaele Mascolo, Francesco Moramarco, Cipriano Popolizio, Vincenzo Sergio e Leonardo Sesta. Il processo si svolgerà il 3 febbraio alla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce.