Campobello di Licata, Atto intimidatorio alla FITA-CNA
“Gesto gesto grave e vile” è la reazione del vice presidente nazionale della Cna, Giuseppe Montalbano, e del presidente e del segretario provinciale di Agrigento, Mimmo Randisi e Piero Giglione, al pesante atto intimidatorio rivolto agli autotrasportatori Fita, aderenti alla Confederazione.
Nella mattina di sabato 7 di dicembre, all’ingresso della sede di un consorzio a Campobello di Licata è stato trovato un cartello con un chiaro messaggio: “Vi consigliamo di non fare uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione perché vi pesteremo a sangue fino a farvi morire”. L’avviso contiene una serie di minacce e intimidazioni esplicite indirizzate al presidente provinciale e al presidente nazionale della Fita Cna e si chiude con un appello alla “rivoluzione che farà libera la Sicilia, attaccheremo lo Stato”.
“Un attacco che certamente respingiamo con decisione e fermezza ai vertici nazionali e provinciali Fita e agli autotrasportatori, che quotidianamente svolgono onestamente il loro lavoro, va il nostro pieno sostegno, consapevoli che gli inquirenti non lasceranno nulla di intentato per fare luce su questo inquietante episodio. Il nostro impegno sul fronte della legalità andrà avanti e i nostri artigiani e le nostre piccole e medie imprese hanno il sacrosanto diritto di esprimere liberamente le loro idee e di lavorare serenamente senza alcuna forma di pressione, minaccia o intimidazione”.
L’offensiva non può che essere letta come risposta alla responsabile decisione assunta proprio ieri, venerdì 6 dicembre, dalla CNA che, attraverso un comunicato stampa, aveva espresso la contrarietà di artigiani, imprenditori e agricoltori siciliani al “blocco dei Tir” in Sicilia, annunciato da alcune sigle. Nella nostra nota si ricordava “come paralizzare la Sicilia nei giorni a ridosso delle festività natalizie sia un danno pesantissimo all’economia dell’isola”.