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Calvani: tra auguri di natale e conferma di presidi ad oltranza

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COMITATO DI COORDINAMENTO 9 DICEMBRE: “BUON NATALE ALL’ITALIA CHE MUORE DI FAME”.

ROMA 23 DICEMBRE – “Domani è la sera della vigilia di Natale e l’Italia muore di fame. Il mio augurio va alle persone che non possono mangiare, a quelle che non arrivano a fine mese, a coloro che non ricevono lo stipendio, ai disoccupati, alle persone in mobilità, agli imprenditori e a tutti coloro che resistono e che aspettano ancora il più grande dono da parte dello Stato: il riconoscimento dei propri diritti come il diritto al lavoro, alla casa e quindi il diritto alla vita!”.

Con queste parole, Danilo Calvani, portavoce del Comitao di Coordinamento 9 dicembre che ha organizzato le manifestazioni del 9 e del 18 dicembre a Roma, saluta l’Italia strozzata dalla crisi. Il suo invito è quello di resistere oltre ogni forma di ostruzionismo democratico. “L’Italia è un paese da riscrivere” – dichiara – “dalla legge di stabilità che finirà per fare inghiottire un boccone amaro a chi ha già un’ulcera allo stomaco, alla legge elettorale che si beffa del cittadino portando in Parlamento sempre i nominati, al lavoro che è ormai un miraggio. Molti gli imprenditori che si suicidano e moltissimi invece i disoccupati”.

Il Comitato di Coordinamento 9 dicembre è nato “per dare voce alla resistenza dei cittadini onesti”, dice Calvani che aggiunge: “Di noi hanno detto di tutto, hanno detto che siamo fascisti e si sono dimenticati che il nostro comitato prende il nome dalla Giornata Nazionale in difesa della Costituzione caldeggiata anche dall’ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani). Alla faccia del golpe! Tra di noi ci son persone di destra, di sinistra e di centro. Al di là del credo politico, per noi è un dovere sociale insorgere contro un governo che non rispetta i nostri diritti. Per questo chi ha creato la crisi deve andarsene via, subito e il Parlamento dovrà essere riempito di quelle facce che il popolo ha voluto e votato democraticamente!”

Danilo Calvani sottolinea anche che il sostegno alla manifestazione del 18 dicembre in Piazza del Popolo è stata doverosa oltre che un atto di coerenza: “L’allontanamento degli altri movimenti e comitati che ci avevano sostenuto all’inizio, ha finito per terrorizzare i cittadini con minacce di infiltrazioni estremiste rivelatesi inesistenti. Ma gli infiltrati sono dappertutto, nostro compito è isolarli collaborando con le forze dell’ordine. E’ un fatto di principio, di coerenza! La stessa coerenza dimostrata dai manifestanti che alla fine hanno ripulito la piazza! Per noi era troppo importante manifestare pacificamente senza tradire le aspettative del popolo invece di sedere al tavolo delle trattative con quello stesso governo che ci ha portato alla rovina”.

Infine il rappresentante del Comitato di Coordinamento 9 dicembre lancia un messaggio al governo, annunciando un imminente ritorno sulla scena: “I nostri presidi continueranno ad oltranza, resisteremo fino alla fine per dare voce a chi voce non ha più, per sostenere le famiglie di chi si è suicidato anche in questi giorni. Noi non molleremo mai, è bene che il governo lo capisca! E torneremo a manifestare! Chiunque sia in buona fede e animato da coscienza civile può unirsi a noi al di là del credo politico. Noi parliamo solo la lingua della tolleranza, della pace e della giustizia. Auguri all’Italia, soprattutto a quella che muore di fame!”.

Ufficio Stampa Comitato di Coordinamento 9 dicembre

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