Salute

Sclerosi Multipla: una tecnica non invasiva per trattare la CCSVI?

osteopataCome noto gli interventi di angioplastica per trattare l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale o CCSVI nei pazienti con sclerosi multipla, secondo i dati attualmente disponibili in letteratura, hanno purtroppo dimostrato un’efficacia limitata.

Il primo studio di Zamboni del 2009 aveva già evidenziato che nel 50% dei casi la tecnica purtroppo non ha funzionato. Lo studio Brave Dreams, attualmente in corso, chiarirà meglio questi risultati.

Intanto sono state proposte altre tecniche di trattamento della CCSVI, che necessitano di idonea sperimentazione.

E’ stata recentemente pubblicata un’inteeressante tesi spagnola relativa ad un trattamento non invasivo in un caso clinico che offre uno spunto interessante.

La tesi si intitola “Sclerosi multipla e insufficienza venosa cerebrospinale trattata con la tecnica osteopatica del drenaggio dei seni venosi: un caso clinico“.

L’obiettivo di questo progetto era quello di testare l’efficacia del trattamento osteopatico di drenaggio dei seni venosi craniali in un soggetto con diagnosi di sclerosi multipla e insufficienza venosa cronica cerebrospinale ( CCSVI ), che non è stato trattato chirurgicamente con l’angioplastica venosa.

La ricerca è stata effettuata attraverso le banche dati “Pubmed”, “BioMed Central” e “The Journal of the American Osteopathic Association”. Lo studio ha valutato il grado di stanchezza e cefalea attraverso l’evoluzione della cartella clinica quotidiana prima, durante e dopo il trattamento di 4 mesi. Il paziente ha valutato l’intensità della stanchezza e cefalea in modo soggettivo su una scala da zero (senza stanchezza o cefalea ) a dieci (stanchezza massima e cefalea insopportabile). Il trattamento consisteva nella tecnica osteopatica di drenaggio dei seni venosi craniali una volta alla settimana per un periodo di due mesi.

Prima del trattamento, in termini di fatica, la “4” era il valore più comune (40 %). Dopo il trattamento, il valore utilizzato più frequentemente era “3” dal 93,54%. Per la cefalea, il valore più utilizzata prima del trattamento era “1” (56.66 %). E dopo il trattamento, nel 96,77% delle volte il risultato era “0”.

Al termine dello studio, secondo l’autrice, la tecnica osteopatica di drenaggio dei seni venosi craniali in un paziente con diagnosi di sclerosi multipla e CCSVI si è dimostrata efficace nel ridurre la stanchezza e la cefalea. Lo studio presenta alcuni limiti, come la valutazione soggettiva della cartella clinica. Inoltre, il trattamento è stato testato solo in un singolo paziente, quindi, lo studio deve essere esteso ad una popolazione più ampia al fine di ottenere risultati più affidabili.

Fonte: http://www.osteopathic-research.com/?option=com_jresearch&view=publication&task=show&id=15368&Itemid=12

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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Un commento

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