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Trieste: telelavoro? Un caso importante

telelavoroTrieste, telelavoro per i dipendenti dell’amministrazione provinciale. Secondo quanto riporta Il Piccolo,  l’amministrazione provinciale di Triesteavrebbe stabilito di introdurre il telelavoro in base alle normative nazionali e regionali vigenti. Il telelavoro sarebbe dedicato a chi ha difficoltà motorie ,”dovute a una patologia invalidante fatica sempre più a recarsi in ufficio, al punto da trovarsi costretta a chiedere all’ente la possibilità, con l’ausilio istituzionale del Gug, «il Comitato unico di garanzia della Provincia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni», di trovare una soluzione alternativa.” Così scrive Il Piccolo.  Per ora il telelavoro sarebbe limitato solo al caso oggetto della richiesta ma la delibera potrebbe essere applicabile su richiesta.

E’ chiaro  che anche il telelavoro ha un costo, in fatti bisogna collegare la postazione informatica installata in casa con una rete interna all’amministrazione provinciale che secondo quanto scritto su Il Piccolo «comporta una spesa per acquisti, forniture e servizi stimata in 500 euro»,.

Il principio però secondo quanto precisato dall’assessore De Francesco è valido per tutti,«quanto meno per chi dovesse rappresentarci particolari esigenze personali, in base alle capacità di bilancio, che sono quelle che sono. Ci abbiamo lavorato abbastanza ma volevamo farlo, perché è un’azione che rientra nelle nostre specifiche politiche di pari opportunità in senso lato, non solo di genere, e di formazione professionale e riqualificazione del personale dopo lunghe assenze per malattia o per maternità».

Sarebbe comunque il primo caso di telelavoro ed infatti la CISL FP  ha scritto  che “si compiace della scelta adottata dall’amministrazione che, davvero responsabilmente, ha considerato la presenza nell’ente di dipendenti in condizioni di grave difficoltà derivante dallo stato di disabilità. Questo sindacato aveva più volte sottolineato le problematiche sofferte da lavoratori portatori di handicap qualora connesse al raggiungimento della sede di lavoro ed alla permanenza per tutto l’orario di servizio, anche di fronte a ostacoli strutturali che impedivano di svolgere agevolmente e con continuità il proprio lavoro. Questo progetto, seppur sperimentale, assicura il funzionamento e la qualità del servizio nonché la professionalità e la dignità del dipendente interessato. La Cisl Fp ne domanda sin d’ora l’istituzione permanente e lo prenderà sicuramente ad esempio per esprimere ulteriori analoghe richieste negli altri enti, laddove il personale dovesse manifestarne la necessità”

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