L’ndrangheta conquista il vimercatese
Anche nel vimercatese le cosche dell’ndrangheta sarebbero presenti ed attive ed avrebbero un dato legame con le cosche operanti a Desio, ne sarebbe convinto il tribunale di Monza, o almeno così pare nella sentenza della condanna ai Miriadi.Giovanni Miriadi è stato condannato a 16 anni e 9 mesi ed il fratello Vincenzo a 12 anni, mentre o Carlo Girasole a 11 Isidoro Crea a 4 anni e 4 per tentata estorsione e tentato sequestro di persona semplice ai danni degli imprenditori Carlo e Giuseppe Malaspina, con il riconoscimento dell’aggravante del metodo mafioso.
Secondo quanto si legge su Il cittadino MB ben narra le vicende che avrebbero portato a scoprire le infiltrazioni di ‘ndrangheta anche nel vimercatese. Il tutto nascerebbe per via di una proprietà dei Malaspina, un terreno conteso, su questo terreno i Miriadi avrebbero iniziato a pretendere qualcosa.. Tanto è che ci sarebbe persino stato un incontro dove ci sarebbero state armi, poi un tentativo di sequestro ed una continua escalation di atti intimidatori tanto che nel 2011 Malaspina denuncia gli atti intimidatori, si apre un fascicolo che poi, secondo quanto si legge nel Cittadino MB “Il tribunale traccia un breve excursus sulla storia della famiglia Miriadi (originaria di Montebello Ionico, come i calabresi di Desio), conosciuta nel vimercatese sin dagli anni ’80, e ritenuta, si legge, “in odore di mafia”. Inevitabile il riferimento al padre dei fratelli Miriadi, Natale Assunto Miriadi, assassinato nel maggio del ’90 a colpi di kalashnikov “da esponenti della cosca Coco Trovato”.