Razzismo online, il caso terremoto in Campania
Scosse sismiche in Campania, ed è subito evento social, qualche secondo dopo le scosse su Faceboook e Twitter si può seguire quel che accade in ogni angolo della Campania, sono le scosse al tempo del web 2.0. E’ così. Tutti scrivono qualcosa, impressioni,stati, sentimenti,realtà ed ovviamente non mancano gli insulti.
In rete è sempre più comune l’ingiuria, la diffamazione ed il razzismo quasi non esistesse nessuna norma scritta che vieta simili comportamenti.Ingiuria e diffamazione oltre che essere puniti in base a leggi vigenti in tutto il Paese sono scorrette in base alla net policy di tutti i social network, stessa cosa vale per il razzismo e l’incitamento all’odio razziale ma è sempre la stessa logica.
In Italia il razzismo esiste e non è più nemmeno strisciante, la socialità web lo ha reso palese, senza remore e senza vergogne con una tastiera e al riparo di un monitor volano frasi di ogni genere e così anche questa volta è razzismo.
«un pò di disgrazie al Sud invece che sempre al Nord»<«morite insieme al vostro paese di m…..» o ancora«terremoto pensaci tu». Ad osservare il web gli insulti sono veramente decine di centinaia, è quasi impossibile citarli tutti.