Napoli, Enrico Caruso dimenticato, appello della famiglia
Enrico Caruso non è solo un simbolo di una Napoli che va scomparendo; è pure l’esempio, di una storia vergognosa tutta napoletana.
Erano gli anni ’90 e al Comune di Napoli insedia la Giunta Bassolino. Alla Cultura, veniva nominato il professor Guido D’Agostino che subito inizia una battaglia sociale per creare un Museo di Caruso.
Con lo scopo di creare un museo dedicato al grande tenore napoletano vengono stanziati 30 milioni di lire, da quel che sembra però quei fondi scomparvero “misteriosamente”, lasciando gli eredi di Caruso nella totale incertezza.
I soldi, pagati dal Comune alla Cosmofilm di Pozzuoli, società che si preoccupò fin da subito di organizzare il grande evento non si riusci a capire che fine fecero e nessuno, sembra fu mai pagato né rimborsato. Per fortuna, i parenti americani di Caruso recuperarono in tempo i cimeli e li rimandarono in America.
Oltre al danno la beffa . Una storia vergognosa, passata sotto silenzio per troppo tempo e caduta nel dimenticatoio.
Gli eredi del grande tenore, insieme con Guido D’Onofrio, grande amico di Caruso, rivolgono un appello alle istituzioni locali, affinché venga al più presto intitolata a Napoli una strada o una piazza importante al grande Caruso e creare finalmente in Città un museo dove raccogliere tutti i suoi cimeli . In realtà a Napoli una strada intitolata a Caruso esiste; si tratta di un piccolo vicoletto nei pressi Piazza Ottocalli, nel cuore del centro antico ma di importanza praticamente nulla.
Antonio Iorio