Economia

Sardegna: Uggias sul caso Dore

Comprensione per un anno travagliato, un po’ meno per il…parto. A dirla tutta, anche le madri ci mettono meno tempo a figliare di quanto l’amico Giovanni Dore ci abbia messo per tagliare (non del tutto ovviamente) questo suo cordone ombelicale col partito che, sempre giusto ricordarlo, gli ha persino garantito anche un posto di rappresentanza prestigioso nella capitale della nostra amata terra sarda. Ed a proposito di codice etico e di moralità. Per davvero Giovanni può far passare con una qualsivoglia parvenza di moralità o di eticità il suo restare nello scranno comunale (avuto grazie ai voti IDV) con logiche alla Scilipoti o alla Razzi? Anche lui come il senatore finto-estero giustifica il salto della quaglia,vale a dire salire e scendere a piacimento dal partito come si fa col taxi, “perche tengo famiglia”? Oppure gli piace di più il sistema del medico siciliano che, quantomeno, qualche critica di natura programmatica con IDV per via delle disparità di vedute sull’utilizzo dell’agopuntura era riuscito persino a trovare? Insomma, per capirci e per non venire fraintesi: non è certo da ora che, sbattendo la porta sempre con la sonorità di comunicati o post inviati al pubblico mondo senza alcuna soluzione di continuità, Giovanni Dore non fa più parte di IDV. Vada, come è giusto che sia, dove vuole e con chi vuole. Ma, se uscendo, si dimentica di fare l’unico necessario atto etico che, un voltagabbana, deve fare (vale a dire quello di dimettersi), non possiamo che salutarlo nella maniera cara al mitico Totò: “mah, Mi faccia piacere!”.

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