Salute

Sclerosi Multipla: sulla CCSVI i ricercatori di Ferrara rispondono ai colleghi australiani

phlebologyE’ stata pubblicata sul sito della rivista scientifica Phlebology della prestigiosa Royal Society of Medicine una lettera intitolata “Commento su ‘volume del flusso delle vene giugulari interne e vertebrali nei pazienti con sindrome clinicamente isolata o sclerosi multipla lieve e nei controlli sani: risultati di uno studio ecografico prospettico in cieco“.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Ferrara, coordinati dal dott. Francesco Sisini, nella sezione discussione dello studio australiano “Volume del flusso delle vene giugulari interne e vertebrali nei pazienti con sindrome clinicamente isolata o sclerosi multipla lieve e nei controlli sani: risultati di uno studio ecografico prospettico con in cieco“, gli autori fanno una critica potenziale sulla validità del metodo per la stima del volume del flusso, e concludono che il metodo che hanno seguito per stimare il flusso sanguigno utilizzando il diametro della vena invece di usare l’area della sezione trasversale (CSA) introduce un errore sistematico. Per vasi flessibili, questa affermazione è vera solo se vengono soddisfatte determinate condizioni. Infatti, il rapporto tra l’area all’equilibrio ( pi = pe) A0 e l’area effettiva A della vena giugulare interna (IJV) dipende dal modulo di elasticità di Young (E) del tessuto, dal rapporto (ν) di Poisson e dalla pressione esterna (PE) che agisce sulla vena, ed è espresso dalla seguente equazione

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dove pi è la pressione venosa interna, R è la metà del diametro della vena quando supposta di forma circolare e n e m sono valori reali. Se i parametri E, ν e pe sono all’interno del normale range di variabilità, il rapporto (A/A0) non cambia e quindi l’uso di A0, invece di A come CSA introduce solo un errore sistematico, come dichiarato dagli autori. La teoria del prof. Zamboni afferma che un’anomalia venosa può essere causa di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e tale anomalia consiste principalmente da ostruzioni del lume e stenosi della parete delle vene giugulari interne

In entrambi i casi non sono soddisfatte le condizioni che garantiscono il normale rapporto A/A0 della IJV.

Infatti, l’anatomia della vena può essere significativamente diversa da quella normale e influenzando così sia il modulo di elasticità di Young e il rapporto di Poisson. Inoltre, in caso di stenosi si verifica una pressione esterna pe anormale.

Ciò significa che, la misurazione del flusso calcolato derivando la CSA dal diametro e moltiplicando la CSA per la velocità sanguigna media deve essere limitata a soggetti aventi un rapporto normale A/A0. Infatti, tale approccio non è applicabile a pazienti con CCSVI il cui rapporto A/A0 della IJV può essere anormale. In tal caso la CSA deve essere misurata direttamente nel piano orizzontale, come già riportato da altri autori.

Pertanto, secondo gli autori, la conclusione che non ci sono differenze significative nel volume del flusso tra i pazienti con CCSVI associata a sclerosi multipla e i soggetti normali, è stata ottenuta utilizzando un’assunzione errata e, pertanto, tali differenze devono ancora essere stabilite.

Fonte: http://phl.sagepub.com/content/early/2014/01/10/0268355513518912.full

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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