Sardegna. Regionali 2014. Fronte Unidu presente su sei collegi
Questa campagna elettorale è iniziata con una operazione vergognosa. La casta italiana ha tessuto ogni sorta di inganni, mentre si tutelava in maniera bipartisan con una legge elettorale che erge i suoi membri a divinità indiscusse ed eterne. Gli arbitri di questa competizione si sono messi nelle condizioni di stare alla larga dal campo di gioco, inventando (per gli altri) delle regole che sono valse per il primo tempo ma che poi sono cambiate per il secondo tempo, come ad esempio i moduli per la raccolta firme cambiati a pochi giorni dallo scadere della raccolta firme. Hanno dato mostra del loro valore, destra italiana e sinistra italiana, nell’intrappolare una competizione democratica in un labirinto fatto per quelli che dicono essere i partiti minori. Che però dimostrano di temere parecchio! Hanno tentato in ogni modo di creare difficoltà, facendo cadere le scadenze in giorni festivi, con notai in ferie e cancellerie chiuse con poche ore di tempo per la consegna dei simboli, con soglie di sbarramento che buona parte dei loro alleati non supererebbe mai se andasse da solo, con province che sono reali per raccogliere firme ma decadute al momento di autenticare… Hanno posticipato e poi anticipato le date, mentre nei comuni spesso si registravano atteggiamenti di ostruzionismo che sapevano tanto di ordini di scuderia arrivati dall’alto.
Ebbene la casta non è riuscita a tenere l’indipendentismo fuori dalla competizione elettorale, nonostante i trucchi e gli inganni tipici della democrazia – è il caso di dire – “all’italiana”. L’indipendentismo sarà presente, seppure in sei delle otto province, proprio a causa delle difficoltà indotte, purtroppo. La nostra battaglia elettorale sarà colpo su colpo, senza un attimo di tregua, nel corso della quale smaschereremo la vera essenza coloniale e anti-sarda di questa classe politica asservita.
Chiamiamo tutto il popolo sardo alla lotta, al sostegno della campagna del Fronte, per costruire una vera e incisiva opposizione a questa banda di servitori dei saccheggiatori coloniali, per arrivare a governare finalmente il nostro Paese secondo le esigenze del nostro popolo e non in base agli interessi degli speculatori italiani.
Questa è la grande occasione storica per la nostra gente di dare concreta applicazione ai propositi dichiarati di voler gettare a mare questa classe politica parassitaria.