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Se una tomba viene danneggiata da un albero o da una pianta presente nel cimitero, per i danni risponderà il Comune

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Quando si afferma: “il diritto non muore mai”. Anche nel luogo per eccellenza dove tutto tace per sempre possono verificarsi danni da cui discendono conseguenze giuridiche e soggetti responsabili.

Così può capitare che, andando a far visita al defunto, ci si accorga che la tomba è stata danneggiata da una pianta o da un albero le cui radici hanno divelto il terreno. In casi come questi gli eredi, in quanto danneggiati, possono chiedere il risarcimento al Comune, quest’ultimo in qualità di custode. Il cimitero è, infatti, un’ opera pubblica di proprietà dell’amministrazione comunale.

Secondo il nostro ordinamento (art. 2051 cod. civ), ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che l’evento dannoso sia avvenuto per “caso fortuito”(ossia imprevedibile e inevitabile).

Pertanto, spetta il risarcimento tutte le volte in cui il danneggiato dimostri che c’è un rapporto di causa/effetto tra l’evento (il danno) e la cosa custodia dal terzo (in questo caso, gli alberi nel cimitero).

Il custode si solleva dalla responsabilità solo se dimostri il “caso fortuito”(ad esempio un fulmine che abbia colpito un albero a sua volta caduto sulla tomba).

In sintesi, se una tomba viene danneggiata da cose in custodia dell’amministrazione, la richiesta di risarcimento danni va inoltrata a quest’ultima.

Foggia, 14 gennaio 2014                                             Avv. Eugenio Gargiulo


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