Paulilatino 18 gennaio 2014 – Legalità +ambiente=sviluppo. È questo lo slogan della manifestazione con cui Italia dei Valori e Federazione dei Verdi oggi hanno iniziato la campagna elettorale a sostegno del candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru. “La Sardegna deve cambiare marcia dopo cinque anni di malgoverno della Giunta Cappellacci”‘ ha spiegato il segretario regionale dell’Idv Giommaria Uggias introducendo i lavori, ai quali hanno partecipato anche i segretari nazionali di Italia dei Valori e verdi, Ignazio Messina e Angelo Bonelli. “Iniziamo questa campagna elettorale con tanto impegno – ha aggiunto Uggias -perché vogliamo una società più trasparente dove la gente non debba andare dal politico di turno con il cappello in mano a chiedere una raccomandazione”. Tanti i temi trattati durante la manifestazione: misure per favorire il lavoro, tutela dell’ambiente, sviluppo sostenibile, trasporti, lotta alla eccessiva burocrazia, interventi a favore dell’agricoltura e delle piccole e medie imprese, che rappresentano la vera spina dorsale dell’economia sarda. E fiscalità di vantaggio, soprattutto nelle zone più in difficoltà della Sardegna (“La zona franca integrale voluta da Cappellacci è una buffonata”‘ ha spiegato Uggias).
durante la manifestazione – dal titolo “la Sardegna in cui vogliamo vivere”) sono intervenuti tanti candidati provenienti da tutta la Sardegna. “Siamo tutti candidati perché l’Italia dei Valori deve essere una grande squadra – ha spiegato il segretario nazionale Idv Ignazio Messina che ha duramente criticato la scelta del presidente della Regione Ugo cappellacci di anticipare le elezioni per mettere in difficoltà gli avversari. “Ma i sardi non si faranno prendere in giro da cappellacci che decide di votare quando gli conviene”. Il segretario nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, intervenuto insieme al leader regionale Roberto Copparoni, ha infine ribadito la necessità di un’azione congiunta di Idv e Verdi per la grande emergenza che sta mettendo in ginocchio la nostra isola: il lavoro. “Ma un lavoro – ha detto Bonelli – che deve essere trasparente e soprattutto pulito e difeso da una nuova classe politica che non sia suddita delle grandi industrie”.
