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Dai necrologi alle Pagine del Ricordo: la commemorazione dei defunti diventa social

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In Italia, ogni anno muoiono circa 600mila persone: 600mila lutti, 600mila funerali, 600mila famiglie che intraprendono un delicato percorso umano. E oggi sempre di più i messaggi di cordoglio per la perdita di un caro, sia egli un parente, un amico o un personaggio noto che ha influenzato la nostra vita, passa attraverso il web e i social media.

Dopo la popolarità del social network americano nato per ricordare i defunti 1000Memories che conta ad oggi 2 milioni di iscritti e 39 milioni di alberi genealogici, arriva l’italiano ViteSpeciali.it, un portale che intende superare il tabù della morte, parlandone a tutto campo e al contempo raccogliendo un patrimonio di ricordi che permetta a tutti di commemorare i cari defunti.

Altri siti web hanno già cercato di rispondere a parte di queste esigenze. Su Facebook, ad esempio, quando un utente iscritto decede, vi è la possibilità di compilare una richiesta per trasformare il profilo personale in un account commemorativo, bloccando l’accesso tramite log in e lasciando attiva solo la bacheca per accogliere i messaggi di amici e familiari.

«In qualche modo ViteSpeciali.it comincia proprio dove “termina” Facebook.In rete e sui social media si percepiva chiaramente il bisogno di uno spazio esclusivo in cui poter ricordare parenti e amici, in un clima caratterizzato dalla necessaria sensibilità e professionalità. Questo ci ha spinto a creare un portale che da una parte permettesse di creare delle Pagine del Ricordo in cui condividere il pensiero per i cari scomparsi, dall’altra raccogliesse tutte le informazioni utili per affrontare al meglio il difficile momento del lutto», hanno dichiarato i fondatori del portale.

La necessità di avere spazi all’interno dei quali condividere le proprie emozioni e ricordi si è resa altresì evidente in occasione dei recenti casi di morte di personaggi noti: si va dall’italiano Marco Simoncelli, che nel 2011 a poche ore della scomparsa è stato commemorato da 270mila utenti attraverso la pagina Facebook “R.I.P. Marco Simoncelli” e circa altre 60 pagine a tema, fino ad arrivare al padre della Apple Steve Jobs che, dopo la morte, in poche ore ha raggiunto su Twitter il record di 10mila tweet al secondo dedicati.

Attorno a spiacevoli eventi come questi, tutta la Rete si è stretta, originando un flusso ininterrotto di messaggi di cordoglio e solidarietà che però non sempre si sono rivelati autentici. È il caso delle 177 pagine Facebook create subito dopo il ricovero di Schumacher all’ospedale di Grenoble che ne anticipavano il decesso, cavalcando l’onda emotiva di milioni di fan.

In questo scenario il sito Vitespeciali.it annuncia l’intento di creare una memoria collettiva in cui storie di vita autentiche e valori condivisi possano essere tramandati in modo rispettoso e professionale attraverso il racconto delle “vite speciali” che gli utenti scelgono di condividere.

Sul portale, infatti, gli utenti possono creare Pagine del Ricordo pubbliche (o accessibili tramite password), in cui è possibile pubblicare pensieri, aneddoti, video e foto del proprio caro o di un personaggio famoso scomparso. Il sito raccoglie inoltre le risposte a tutte le domande sul tema non solo del lutto, ma anche sui problemi pratici che lo accompagnano: Come si sceglie un’impresa di pompe funebri? Come si analizzano i suoi preventivi? Dove si nasconde una truffa? Come si fa un testamento? E come si calcola l’eredità? Che cos’è la “legittima”? E il testamento biologico che cos’è e come si fa?

Grazie alla collaborazione con Feniof, Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri, (l’associazione più storica e maggiormente rappresentativa a livello nazionale delle imprese funebri private) partner ufficiale del portale, vengono fornite tutte le informazioni per tutto quanto attiene le ”onoranze funebri” nonché consigli per evitare di cadere preda di chi opera in modo illecito e poco virtuoso a tutela delle imprese funebri che da anni conducono una accesa battaglia contro i fenomeni di sciacallaggio, abusivismo e lavoro nero.

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