San Luca, operazione Italia che Lavora. L’ndrangheta infiltra gli appalti
Calabria, operazione anti ‘ndrangheta. Nel cuore della locride, a San Luca, esisteva un modo per spartire gli appalti pubblici. Forse non è una scoperta eclatante anche perchè che l’ndrangheta infiltri appalti è cosa nota ma di certo è stato fermato un nuovo nucleo. Uno dei 12 soggetti colpiti dalla misura cautelare è riuscito a scappare ed è attivamente ricercato. Tre imprenditori sono finiti in manette.
L’associazione a delinquere oltre che a riunire tutte le cosche di San Luca aveva influenza sugli amministratori del Comune di San Luca ai quali riuscivano a imporre le ditte a loro gradite.
Nelle indagini ovviamente sembrano essere coinvolte le note famiglia di ‘ndrangheta Mammoliti “fischiante”, Pelle “Gambazza”, Nirta “Scalzone” e “Terribile”, Romeo “Staccu”.
L’operazione denominata “Italia che lavora“, parte da un’indagine del 2005 avviata dai militari di San Luca ed in cui sono confluite le risultanze di altre precedenti importanti operazioni: “Crimine“, “Reale“, “Saggezza“, “Metano a San Luca“, che avrebbero consentito di documentare l’attività della cosiddetta “locale” di San Luca nel condizionare l’aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti pubblici banditi nel comune reggino, tra l’altro stato sciolto per infiltrazione mafiosa nel maggio 2013. L’ultimo Sindaco di San Luca è stato arrestato a dicembre per associazione mafiosa.