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Commette un reato chi vende cassette di frutta o verdura ai margini della strada

frutta pescheCi abbiamo fatto l’abitudine e, forse, in alcune zone urbane, è anche un po’ “pittoresco” vedere le cassette del mercato, con la frutta e la verdura, ai margini della strada. Tra le bancarelle ambulanti, le grida delle offerte dei venditori, le contrattazioni sul prezzo e i ragazzini che spingono i carrelli su due ruote, si dimentica però che tutto ciò può essere altamente nocivo per la salute quando gli alimenti vengono a contatto con i gas di scarico delle vetture che passano sul ciglio della strada.


A ricordarlo, invece, è una sentenza recentissima della Cassazione. La Suprema Corte ci ricorda che esporre le cassette di frutta e verdura per la pubblica via, ai gas di scarico delle auto, è un reato che fa scattare, per il commerciante, una ammenda. Si parla, in tali casi, di “cattivo stato di conservazione della merce” per via degli agenti atmosferici inquinanti e nocivi per la salute di cui vanno a impregnarsi gli ortaggi. ( in tal senso Cass. sent. n. 6108/14 del 10.02.2014.)

Insomma, una scelta commerciale – quella di esporre la merce in bella mostra – volta a catturare l’attenzione del consumatore, ma anche quella delle forze dell’ordine, che dovrebbero far scattare subito il verbale, anche su segnalazione degli stessi passanti.

La verdura collocata in alcune cassette, piazzate in strada all’esterno del negozio, e quindi a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito lungo la strada, non ha scusanti per i magistrati della Suprema Corte. O il cibo viene riportato dentro il negozio, o lo si copre debitamente, o lo si ripara dai gas di scarico. In caso contrario è obbligatoria la contestazione del reato di “cattivo stato di conservazione” dell’alimento in questione.

Rispetto al commercio, è prioritaria la tutela del consumatore, ossia assicurare che la sostanza alimentare giunga al consumo con le garanzie igieniche imposte per la sua natura: ciò, peraltro, anche alla luce della considerazione che il cattivo stato di conservazione è configurabile pure in caso di detenzione in condizioni igieniche precarie.

Foggia, 11 febbraio 2014                                            Avv. Eugenio Gargiulo

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