Salute

Sclerosi Multipla: identificare la CCSVI con la pletismografia. Studio TELEPASS e progetto Kosmomed

zambopaoloNell’ambito del convegno annuale della prestigiosa Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari (ISNVD), svoltosi a San Francisco (California) nei giorni scorsi, il prof. Paolo Zamboni del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara ha tenuto un’interessante presentazione intitolata “Identificare la CCSVI con la pletismografia cervicale. Studio TELEPASS e presentazione del progetto Kosmomed“.

Secondo gli autori una significativa eterogeneità degli studi di prevalenza sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) per mezzo del’ecodoppler (DUS-ECD) genera un notevole controversia scientifica.

Recentemente è stata sviluppata anche una pletismografia cervicale (CP) per misurare oggettivamente il ritorno venoso cerebrale. Dato che la tecnica di pletismografia cervicale produce risultati evidenti e quantificabili ciò suggerisce che la nuova tecnica abbia un grande potenziale come strumento diagnostico poco costoso. Kosmomed è un progetto di telemedicina supportato dall’Agenzia Spaziale Europea, che ha approvato l’acronimo di studio Telepass “Valutazione in Telemedicina del Ritorno Venoso Cerebrale con la Pletismografia”. Questo studio è in corso e rappresenta un’opportunità per sperimentare un programma di screening per la CCSVI.

Verrà studiata la sensibilità e la specificità della CP eseguita da un tecnico e interpretato in modo remoto. I risultati della pletismografia cervicale saranno confrontati nei pazienti e nei controlli con i risultati di un protocollo multimodale recentemente proposto (studio Premise).

Trenta (30) controlli sani bilanciati per età e sesso con 70 pazienti con sclerosi multipla e 50 pazienti affetti da altre malattie neurologiche (OND), saranno esaminati in cieco per mezzo della CP. Successivamente, i soggetti di tutti e tre i gruppi saranno valutati in cieco con un protocollo multimodale tra cui: DUS (ECD), MRV, venografia con catetere (CV) e IVUS. Tutte le modalità d’indagine verranno analizzate in cieco da più di un esaminatore, sulle quali verrà raggiunto il consenso. La sensibilità e la specificità saranno calcolate utilizzando tabelle di contingenza che indicano la presenza o l’assenza di risultati di anomalie venose tra tutte le modalità d’indagine utilizzate singolarmente come gold standard.

Come migliorare l’accuratezza diagnostica?

Attualmente secondo gli autori, la sensibilità e la specificità della CP sono entrambe intorno al 70%. Si punta a migliorarla considerevolmente utilizzando tecniche di SVN (macchine a vettori di supporto) ad apprendimento automatico. In termini semplificati, una SVM cerca di tradurre un basso spazio vettoriale dimensionale in cui risiedono i dati (chiamati spazio di ingresso) ad uno spazio vettoriale di dimensione maggiore (chiamato spazio delle caratteristiche) al fine di rendere il clustering o analisi dei gruppi (e quindi la classificazione) più facile e più potente.

In tutte le fasi del progetto, i risultati diagnostici saranno convalidati con le tecniche multimodali “gold standard”.

Ciò permetterà di conoscere l’accuratezza diagnostica della CP in modalità di telemedicina come strumento di screening per la CCSVI e di ottenere la validazione finale della CP come sistema di screening.

Fonte: http://www.isnvdconference.org/images/ISNVD_Course_Book_2014.pdf

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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