Secondo il Dott. Ferral non è stata stabilita la modalità di imaging ottimale per la diagnosi non invasiva dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). Le due più importanti modalità non invasive che sono state utilizzate nel work-up diagnostico della CCSVI sono state l’ecodoppler e la venografia con risonanza magnetica, tuttavia, un grave problema con i metodi non-invasivi è la discordanza dei risultati dei diversi studi di ricerca.
La diagnosi della CCSVI è complessa e dibattuta. È stato proposto un approccio diagnostico multimodale per migliorare l’accuratezza diagnostica di questa entità di malattia proposta. La venografia con catetere è stata proposta come una chiave di modalità diagnostica invasiva per la diagnosi di CCSVI.
La presentazione di Ferral esamina i diversi protocolli venografici per la diagnosi di CCSVI che sono stati descritti e pubblicati finora, con l’accento sui vantaggi e gli svantaggi di ciascun metodo. Viene inclusa anche una breve rassegna dei risultati comparativi degli studi pubblicati.
La presentazione è incentrata sugli aspetti tecnici della venografia con catetere e i concetti importanti sull’interpretazione delle immagini venografiche. Gli aspetti tecnici della venografia con catetere comprendono: selezione dei cateteri diagnostici, posizione ottimale proposta per l’iniezione, uso di contrasto ad alte dosaggio rispetto al contrasto diluito, iniezione del contrasto manuale rispetto a quella regolata dall’iniettore, nonché l’uso di tabelle con Tilt test per le prestazioni della venografia in posizioni diverse. L’autore ha presentato una proposta per una valutazione uniforme e standardizzata.
Fonte: http://www.isnvdconference.org/images/ISNVD_Course_Book_2014.pdf