Sclerosi Multipla: uno studio su perfusione cerebrale e CCSVI
Nell’ambito del convegno annuale della prestigiosa Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari (ISNVD), svoltosi a San Francisco (California) la scorsa settimana, il prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, ha tenuto un’interessante presentazione intitolata “Modifiche della perfusione con SPECT e PET dopo il ripristino dalla CCSVI“.
Secondo il prof. Zamboni, un certo numero di studi di risonanza magnetica mostrano chiaramente un’ipoperfusione del parenchima cerebrale in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la SM. Tuttavia, il contributo della ridotta perfusione del ritorno venoso cerebrale non è stato precedentemente studiato per mezzo della tomografia computerizzata ad emissione di fotone singolo (SPECT) e/o della tomografia a emissione di positroni (PET).
Studio pilota 1. Cinque (5) pazienti affetti da insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) dimostrata da una combinazione di ecodoppler venoso e venografia con catetere, associati con la malattia di Huntington o la sclerosi multipla (SM) sono stati sottoposti ad angioplastica venosa delle vene extracraniche ed extravertebrali. Il metabolismo cerebrale e la perfusione sono stati esaminati prima dell’intervento per mezzo della PET, seguita da un’analisi della mappatura statistica parametrica (SPM). Questo è un software sviluppato per analizzare statisticamente l’attività cerebrale registrata da diverse tecniche tra cui PET, fMRI e altre. Per eseguire la SPM, è stata eseguita una fase di preprocessing (precompilazione) per la successiva analisi di effettiva elaborazione. La PET e l’analisi SPM sono state eseguite rispettivamente il giorno della procedura e 24 ore dopo la procedura. Studio pilota 2. Quindici (15) pazienti con ostruzioni venose extracraniche primarie complesse sono stati studiati sia con l’ecodoppler venoso per la quantificazione del ritorno venoso cerebrale che con la MRV. Sono stati sottoposti a ricostruzione chirurgica in aperto. La perfusione cerebrale è stata controllata il giorno precedente all’operazione e 30 giorni dopo.
Studio pilota 1. L’analisi SPM di confronto dell’attività cerebrale prima e dopo l’intervento ha dimostrato un miglioramento significativo soprattutto nella corteccia cerebrale. Studio pilota 2. Tutti i pazienti selezionati dimostravano una significativa ipoperfusione del parenchima cerebrale rispetto ai dati normali con SPM-Neurogam. L’analisi delle modifiche con la SPECT confrontando le analisi semiquantitativa pre e post operatorie sono ancora in corso.
Al termine dello studio, secondo l’autore, entrambe le valutazioni pilota confermano una perfusione ridotta in condizioni di CCSVI del cervello con associate malattie neurodegenerative. Il miglioramento della perfusione dopo il ripristino del deflusso venoso sembra indicare la compromissione dell’emodinamica del deflusso venoso come un contributo alla ridotta perfusione parenchimale.
Fonte: http://www.isnvdconference.org/images/ISNVD_Course_Book_2014.pdf