Diffida agli Enti NO mega bioputrefattori industriali ex novo. RICONVERTIRE impianti esistenti di biostabilizzazione in impianti di etico compostaggio
All’attenzione di
Regione Puglia
Assessorato Assetto e Qualità del Territorio Regione Puglia
Assessorato alla Qualità dell’Ambiente Regione Puglia
Provincia di Lecce
ATO Lecce
Comune di Galatina
Comune di Soleto
Comune di Melpignano
Comune di Sogliano Cavour
Comune di Maglie
Comune di Carpignano Salentino
Comune di Zollino
Comune di Corigliano d’Otranto
Comune di Sternatia
Comune di Cutrofiano
Comune di Carpignano Salentino
Comune di San Donato
Comune di Galatone
Comune di Nardò
Comune di Aradeo
e altri comuni salentini
Per conoscenza
Corte dei Conti
Difensore Civico Provincia di Lecce
Asl distretto Galatina
GALATINA (Le)
Polizia Provinciale
LECCE
Corpo Forestale dello Stato
LECCE
ARPA Puglia
BARI
ASL/Lecce – Agenzie Sanitarie Locali
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
– Puglia
sbap-le@beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni Archeologici
– Puglia
sba-pug.@beniculturali.it
A tutti gli organi di stampa
I cittadini diffidano la Regione Puglia e i Comuni del Salento dalla realizzazione dei nuovi mega bio-putrefattori industriali
Ovvero i progetti per nuovi grandi impianti di compostaggio
al servizio di vasti comprensori territoriali
Noi cittadini di Soleto e Galatina, e degli altri comuni salentini, con questa lettera aperta ai massimi rappresentanti istituzionali della Regione Puglia prendiamo le massime distanze dall’operato irresponsabile e dispotico di alcuni amministratori che stanno tentando di condannare per fini lontani dal Bene Comune questo nostro territorio, chiedendo irresponsabilmente alla Regione di procedere alla nefasta realizzazione di un mega impianto di compostaggio in questo territorio.
I cittadini, compresa la gravità del progetto speculativo, chiedono di fermare assolutamente ogni procedura volta nel verso della realizzazione di quello che più correttamente si dovrebbe chiamare un mega “bio-putrefattore” industriale, come ormai dalla voce popolare, senza mistificazioni lessicali, questi impianti son stati eloquentemente appellati. Stigmatizziamo anche l’uso da parte di taluni amministratori di consulenze esterne, cui stiamo assistendo, per forzare il passaggio nell’opinione pubblica di, assolutamente illogiche, ragioni atte a sostenere la realizzazioni di mega impianti, dagli stessi definiti pericolosi-fastidiosi, in piena contraddizione con ogni filosofia ecologica che chiede invece la migliore riconversione di strutture già esistenti, al posto della realizzazione di neo-impianti in aree agricole/naturali vergini, e la pratica del compostaggio domestico e agricolo direttamente nei campi.
La gravità della situazione, la già forte compromissione dell’ambiente nelle aree in questione (Galatina, Soleto, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Zollino, Corigliano d’Otranto, Maglie, Melpignano, Sternatia, San Donato, Carpignano Salentino, Galatone, Nardò, ecc.), il grave consumo di suolo già subito, l’anomala elevata incidenza di malattie tumorali, respiratorie, cardiovascolari, etc., dovute a inquinamento ambientale e registrate in percentuali sempre più crescenti, la mobilitazione già in corso e molto forte dei cittadini volta ad eliminare le già presenti cause d’inquinamento implicano la necessità di
diffidare
con quest’atto, alla luce dell’articolo 32 e dell’articolo 9 della Costituzione Italiana che affermano che la Repubblica rispettivamente difende la salute dei cittadini e il paesaggio della Nazione, la Regione Puglia e i Comuni sopracitati dal perseguire l’intollerabile strada volta alla realizzazione di nuovi impianti ex-novo di compostaggio industriale.
Significando
che i cittadini si opporranno in tutte le sedi giudiziarie, amministrative e penali a tutela della salute del territorio per fermare la costruzione e l’attività di ogni nuovo mega impianto di compostaggio e a difesa del buon impiego delle risorse pubbliche senza sprechi e speculazioni, motivo per cui si invia questo documento anche all’attenzione della Corte dei Conti.
A tal fine, vi inoltriamo questo ricco dossier dove indichiamo quale deve essere la strada virtuosa nel verso delle corrette forme di compostaggio.
Soprattutto a seguito delle preoccupanti voci apparse sulla stampa in questi giorni in merito alla tentata candidatura delle aree di Galatina, Soleto e Sogliano per ospitare un deleterio mega impianto di compostaggio, vi chiediamo di dare la massima attenzione possibile a questo documento.
GRAZIE
P.S.: si pensi, in aggiunta, anche solo a cosa vorrebbe dire un nuovo mega impianto di compostaggio “ex novo”, in una nuova area non già destinata al trattamento dei rifiuti urbani, in termini di infrastrutturazione viaria e di pressione “ex novo” da giornaliero traffico di camion per il trasporto dei rifiuti, aggiuntiva su un territorio già tanto vessato! Per non parlare, poi, dei potenziali danni “ex novo”, che in tal caso si avrebbero, da tali immensi volumi di rifiuti umidi, (provenienti non solo dalle città limitrofe, ma da comprensori vastissimi!), sulla qualità dell’aria.
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NO AI MEGA IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO-BIOGAS EX NOVO!
Attenti: vari comuni si preparerebbero a speculare distruggendo altro importante territorio vergine del Salento.
SI’ SOLO A UNA RICONVERSIONE IN IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO
DEGLI IMPIANTI DI BIOSTABILIZZAZIONE GIA’ ESISTENTI
Stop Consumo di Suolo e altre emissioni aggiunte ad emissioni!
LEGGETE TUTTO PER CAPIRE E PREVENIRE
SI FA APPELLO ALLA MASSIMA CIVICA MOBILITAZIONE
Per fermare questi impianti, ex novo, impattanti di Compostaggio Industriale nel Salento!
Sotto un paravento di una campagna di opinione con contenuti e miraggi apparentemente virtuosi, in realtà, assistiamo nei fatti al crollo di ogni principio di buona tecnica, ecologia, economia e sostenibilità ambientale: la possibilità per i cittadini di pagare meno tasse sui rifiuti; la possibilità di incrementare la stessa differenziata; una gestione dell’impiantistica volta a ridurre il Consumo di Territorio; l’imperativo categorico di inquinare meno e la riduzione degli sprechi; tutti questi fari per una buona amministrazione del territorio vengono meno con la nuova riprogrammazione territoriale relativa alla gestione dei rifiuti.
La Regione Puglia e innumerevoli comuni hanno, purtroppo, sottoscritto contratti pluriennali con aziende coinvolte in quello che ormai è risaputo essere il “ciclo dei rifiuti invirtuoso”, che prevede discariche, incenerimento e un trattamento intermedio sui rifiuti indifferenziati di pseudo-malo-compostaggio chiamato “biostabilizzazione” il cui prodotto viene definito non a caso “compost grigio” poiché, sebbene da un lato la componente organica in esso evolva nel verso del compost, la presenza a monte di sporchi contaminanti ne fa un prodotto scadente e inutilizzabile in agricoltura. Pertanto, non a causa dell’impianto in sé, ma del rifiuto non differenziato in esso conferito la biostabilizzazione diventa ad oggi una semplice fase intermedia nel verso, sempre e comunque, del riempimento di nocive discariche. I vincoli dei contratti già stipulati di fatto tagliano le gambe ad ogni possibilità concreta di incremento considerevole delle percentuali di differenziazione e compostaggio delle frazioni umide, con rischio, se non con estrema certezza, di ulteriori aggravi delle tasse, già esose, pagate da tutti i cittadini, a seguito del non raggiungimento della soglia minima di differenziata prevista dalla Comunità Europea, il cui non raggiungimento implica il pagamento della multa-ecotassa pro-differenziazione, che si scarica sempre sulle tasse pagate dai cittadini. Inoltre a questo si aggiunga lo stanziamento di finanziamenti pubblici da parte della Regione Puglia per la realizzazione di tutta una nuova impiantistica proprio per la differenziazione e il compostaggio, azione quest’ultima apparentemente positiva, ma che in realtà creerà una doppia filiera parallela e in competizione con quella esistente dell’incenerimento-discariche per l’accaparramento dei rifiuti, (già da contratti con valenza pluriennale assegnati dagli enti pubblici locali di gestione del territorio alle aziende delle discariche-incenerimento), nonché il consumo di nuovo suolo per realizzare i nuovi impianti a danno del paesaggio e dell’ambiente con ulteriore cementificazione del territorio, e con la stipola, persino, di nuovi contratti per gli enti pubblici con le aziende dei nuovi impianti e nuovo conseguente assurdo incremento delle tasse per i cittadini!
La filiera esistente del cattivo ciclo dei rifiuti inceneriti ha già forze lavoro impiegate con contratti, impianti costruiti e già avviati e i contratti sono fortemente vincolanti per le amministrazioni locali obbligate a conferire i loro rifiuti a questi impianti, o al pagamento di more per il mancato raggiungimento della soglia minima di conferimento. Tutto ciò rischierebbe di depauperare a monte i nuovi impianti virtuosi di differenziazione e recupero dei rifiuti con conseguenti sprechi di denaro pubblico, speculazioni, appalti inutili, e ulteriore aggravio delle tasse sui rifiuti per i cittadini, ultimo anello debole di una catena sulla quale pesa di fatto tutto il ciclo dei rifiuti regionale. Pertanto, continueremmo ad avere rifiuti bruciati trasformati in cenere e fumi nocivi respirati dai cittadini a danno della loro salute ed altri rifiuti sotterrati nelle discariche ad inquinamento dei suoli e avvelenamento della acque potabili di falda; la principale fonte strategica d’acqua potabile, quella del sottosuolo in una Puglia carsica a suoli mediamente molto permeabili! Inoltre si aggiunga ad aggravio delle preoccupazioni dei cittadini il sentore della possibilità di incrementare addirittura gli impianti preposti all’incenerimento sul territorio pugliese, ampliando anche gli inceneritori già esistenti e utilizzando persino come inceneritori le centrali termoelettriche a carbon fossile, i cementifici e, forse anche, domani le centrali odierne a biomasse!
Pertanto riteniamo fondamentale che la Regione Puglia fermi assolutamente la creazione di due filiere ridondanti in parallelo e in concorrenza tra loro per la gestione e il trattamento dei rifiuti e il loro correlato business. Vi sarebbe, addirittura, il rischio che, al fine di portare a pieno regime le due filiere ridondanti, tutto ciò potrebbe comportare l’apertura delle porte della Puglia a rifiuti extra-regionali, o addirittura extranazionali, trasformando la nostra regione nella “pattumiera dell’Europa e del Mediterraneo”, uno scenario assolutamente da scongiurare. Mentre quella che vogliamo e dobbiamo costruire tutti insieme è la Puglia come “giardino bello sano e pulito del Mediterraneo e d’Europa!”
Proceda, dunque, la Regione Puglia sulla strada virtuosa e obbligata della riconversione degli impianti esistenti intavolando e trovando accordi con le ditte che li gestiscono, riprogrammando i finanziamenti che, invece, attualmente si vorrebbe impegnare per questa assurda creazione di un sistema dicotomico in concorrenza, spegnendo così i nocivi inceneritori e il conferimento in discarica dei rifiuti, e riconvertendo le medesime forze lavorative senza generare problemi occupazionali di alcun tipo, riconvertendo in loco i medesimi impianti già esistenti per orientarli alla differenziazione con recupero di tutti i preziosi materiali di scarto, oggi volgarmente e impropriamente definiti “rifiuti”, e il compostaggio delle frazioni umide da impegnarsi in agricoltura, abbattendo così l’uso dei fertilizzanti chimici prodotti industrialmente a danno dell’ambiente.
L’esistenza degli impianti di biostabilizzazione già preposti ad attuare una sorta di “compostaggio” ma su un rifiuto a monte indifferenziato, nonché le dichiarazioni in più occasioni rilasciate dai tecnici delle stesse imprese che gestiscono tali impianti, evidenziano la possibilità e semplicità tecnica della riconversione, degli stessi, nei nuovi impianti di compostaggio con zero consumo di suolo e zero incremento degli impatti ambientali, tutto il contrario di quanto avverrebbe realizzando altrove ed ex novo impianti di compostaggio, ad ulteriore riprova dell’opportunità e necessità della riconversione dello stesso “ciclo invirtuoso dei rifiuti incenerimento-discariche” nel nuovo ciclo dei “Rifiuti Zero differenziata-compostaggio”. La conversione dei biostabilizzatori in impianti di compostaggio, può sia essere totale, sia parziale, poiché essi hanno di solito più linee parallele per la biostabilizzazione dei rifiuti, cosicché si può trasformare-impiegare, come impianti di compostaggio, solo un numero prestabilito di linee, aumentabili via via che si incrementa la selezione dell’umido di qualità tramite l’incremento della raccolta virtuosa e differenziata dei rifiuti! Così tutti gli impianti di compostaggio/biogas privati già realizzati sul territorio pugliese devono essere obbligati a utilizzare solo frazioni umide dei rifiuti urbani locali, e non scarti agricoli e zoo-tecnici locali per i quali con metodi naturali e assolutamente non energivori gli stessi agricoltori/allevatori dovrebbero provvedere al compostaggio direttamente nei campi da loro coltivati e gestiti. Così la stessa necessità del compostaggio nei grandi impianti dovrebbe essere minimizzata favorendo e incentivando massimante e prioritariamente con efficaci e doverosi sgravi fiscali il compostaggio domestico delle frazioni umide dei rifiuti da realizzare nei giardini e negli spazi verdi privati o appositamente individuati. Così più in generale per gli impianti di compostaggio sarebbe opportuno l’impiego di metodologie il meno energivore possibile e a zero cemento.
Anche, a tal fine e non solo, è importante la richiesta che la Regione Puglia vieti con urgenza l’ingresso sul territorio pugliese per smaltimento d’ogni tipo e/o trattamento d’ogni tipo dei rifiuti prodotti e raccolti in aree extra-regionali, per stroncare così a monte ogni possibilità di nociva speculazione da parte delle eco-mafie e, comunque, spiacevoli situazioni immorali connesse all’arrivo, nelle pseudo-strumentali-emergenze rifiuti, e non solo, di ulteriori rifiuti in Puglia non prodotti in loco, che si addizionano ai già cospicui problematici rifiuti locali!
Il principio virtuoso del “Ciclo dei Rifiuti Zero”, quello dello “Stop al Consumo di Territorio”, quello di “Economicità”, quello di “Buona Tecnica”, quello di “non aggravio delle emissioni nocive”, quello di “miglioramento degli standard ambientali”, se è vero come è vero che operazioni di compostaggio è da ritenersi più ecosostenibile di quella di biostabilizzazione, trovano contemporanea attuazione solo e soltanto nell’operazione di riconversione dei già esistenti di biostabilizzazione in impianti di compostaggio di qualità. Non si dimentichi che chi oggi parla di nuovi impianti di compostaggio altrove sa bene che gli impianti di biostabilizzazione continuerebbero a funzionare sempre e comunque senza nessun neppur lontano progetto di loro ambientalizzazione o di loro completo smantellamento con decementificazione e bonifica dell’area e ritorno a ubertosi campi agricoli di quei territori!
Facciamo dunque attenzione ai canti delle sirene di coloro che oggi stanno tentando di cavalcare, mistificatoriamente, il buon sentimento civico ambientalista per, invece, gettare il seme cattivo di una nuova devastante speculazione assolutamente da fermare e impedire.
ULTERIORI NOTE – Vox Populi
Riportiamo alcuni dei tanti commenti postati dai cittadini in internet, sull’ emergenza in questione, e molto interessanti per i loro elevati contenuti. Ringraziamo i tanti cittadini che hanno collaborato spontaneamente, accoratamente e anche apportando grandi competenze tecniche e professionali diversificate:
– “Pazzesco sarebbe permettere la realizzazione di neo-MEGA BIO-PUTREFATTORI INDUSTRIALI, a cui occorre dire assolutamente NO! Un mega impianto di compostaggio è un nauseabondo bio-putrefattore tanto e più di un biostabilizzatore! Il cattivo odore, la “puzza”, di una discarica da cosa giunge, se non dalla decomposizione delle frazioni organiche dei rifiuti! La natura composta in maniera diffusa la sua materia organica, in tal modo in maniera salubre!
Si al compostagio domestico e agricolo nei campi in maniera diffusa, no ai mega impianti che congestionano intere aree avvelenando l’aria che i cittadini hanno il diritto di respirare salubre ed inodore, o al più profumata dai fiori spontanei!”
– “SOLIDARIETA’ MASSIMA AI POVERI AMICI E CITTADINI DI GALATINA, SOLETO, ZOLLINO, CUTROFIANO E SOGLIANO, (che già tanto stanno facendo per migliorare la già compromessa qualità dell’aria per la loro salute!) PER I MIASMI MEFITICI E VOMITEVOLI CHE I LORO POLMONI IN AGGIUNTA DOVREBBERO INCAMERARE FINO ALLA FINE, se vivranno per sempre in quelle aree così meschinamente e mistificatoriamente condannate!”
– “SOLIDARIETA’ PER TANTA INSENSIBILITA’ AMMINISTRATIVA ANIMATA NON CERTO DAL BENE COMUNE!”
– “Per capire dove è la mistificazione e la follia leggete qui tutto (ANCHE LE TASSE AUMENTEREBBERO): http://www.giornaledipuglia.com/2014/02/forum-ambiente-salute-no-ai-mega.html#.UwNZAft75Zo”
– “ANCORA POSSIAMO FARE IN TEMPO A FEMARLI! MA URGE MUOVERSI SUBITO E CAPIRE!”
– “NO AI MEGA IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO-BIOGAS EX NOVO!”
– “Attenti: vari comuni si preparerebbero a speculare distruggendo altro importante territorio vergine del Salento.”
– “Gli impianti di biostabilizzazione ci sono già e li dobbiamo mantenere ed alimentare per contratto per altre decine di anni (da qui tasse), essi si possono riconvertire in impianti di compostaggio. Taluni, per certi interessi speculativi, però vorrebbero nascondere queste possibilità e ottenere finanziamenti per fare dei mega impianti di compostaggio ex novo in nuove aree vergini e non infrastrutturate per accogliere rifiuti (ergo altre tasse), e altro consumo di suolo vergine! Eppure è così semplice, tanto che sarebbe difficile trovare migliore esempio di questo per spiegare ad un bambino cosa vuol dire “speculazione” e “cattiva politica”. Basterebbe riconvertire i biotunnel dei biostabilizzatori … per esempio! Tendono a rendere appetibile alla cittadinanza questo tipo di impianti con il miraggio delle decurtazioni sulla tassa per i rifiuti … riduzioni di tasse che non ci sarebbero a ben guardare dato che avremmo biotunnel di biostabilizzazione (se non riconvertiti) e impianti di compostaggio tutti a carico dei cittadini!”
– “Il principio virtuoso che elimina discariche e inceneritori è sempre il “Ciclo Rifiuti Zero”: ridurre il più possibile a monte i rifiuti, differenziare il differenziabile, recupero materiali, compostaggio delle frazione umide a km zero, consumo di suolo zero, impiantistica industriale zero, spreco di energia zero: quindi compostaggio domestico e agricolo aerobico nei campi! Qui il punto è il modo del compostaggio, che voglion realizzare concentrato a danno dei territori in impianti ex novo (quando poi le famiglie già potrebbero essere preparate al compostaggio domestico per ridurre la frazione umida conferita), e non riconvertendo, a zero consumo di suolo e zero incremento degli impatti, gli impianti già esistenti per il trattamento dei rifiuti (come i biostabilizzatori). Lo stesso inganno e beffa delle energie rinnovabili che fatte in grandi impianti, e non sui tetti degli edifici recenti, son diventate una catastrofe per l’ambiente e i cittadini! Stesso identico caso ora, o lo capiamo prima o lo paghiamo per sempre, e il costo si chiama anche salute e qualità di vita!
Non solo, la messa su di un sistema speculativo industriale del compostaggio-biogas porterebbe, ne possiam esser certi, non solo all’arrivo di rifiuto dall’esterno, e ad una compromissione dell’agricoltura nel verso della produzione nefasta di colture per biomasse, (come a potature aggressive, capitozzature, tagli assassini ed eradicazioni degli alberi e colture arboree), con apertura delle porte per gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), e per un’agricoltura chimica senza standard per la sicurezza alimentare con inquinamento dei suoli, aria ed acque potabili di falda, (risorsa primaria idrica di Puglia), ma anche al paradossale divieto del compostaggio domestico e agricolo nei campi, a seguito di pressioni da parte delle nuove lobby del compostaggio-biogas su amministratori ed enti sanitari per l’emissione di leggi e divieti, adducendo motivazioni sanitarie strumentali! Lobby del biogas per la produzione di energia iper-incentivata, con incentivi pagati in bolletta dagli stessi cittadini, con emissioni nocive in atmosfera da combustione del biogas, lobby dei fertilizzanti-compost in agricoltura! Inganno e beffa per i cittadini e piccoli agricoltori!”
– “I cittadini devono dire No ad ogni mega impianto (ma anche piccolo impianto se industriale), che sorga su suoli vergini! La riconversione dei biostabilizzatori vuol dire riconvertire stessi impianti, stessi capannoni, o distruggere quelli e costruire al loro posto gli impianti di compostaggio! Oppure se si dovesse nella “stravaganza” amministrativa sospetta optare per costruire impianti di mega compostaggio ex-novo, si deve chiedere, il totale smantellamento e rinaturalizzazione dei luoghi dove oggi insistono dei biostabilizzatori. “Non si dimentichi che chi oggi parla di nuovi impianti di compostaggio altrove sa bene che gli impianti di biostabilizzazione continuerebbero a funzionare sempre e comunque senza nessun neppur lontano progetto di loro ambientalizzazione o di loro completo smantellamento con decementificazione e bonifica dell’area e ritorno a ubertosi campi agricoli di quei territori!” ”
– “Non solo, nell’evidenziare la follia amministrativa palese e dispendiosa per i cittadini e l’ambiente, della non riconversione, pro-speculazione del compostaggio, il Forum nel suo comunicato ha evidenziato quella che è la strada maestra che renderebbe ogni mega impianto inutile, (sia di compostaggio – biogas incluso – che di nociva biostabilizzazione): “Così la stessa necessità del compostaggio nei grandi impianti dovrebbe essere minimizzata favorendo e incentivando massimante e prioritariamente con efficaci e doverosi sgravi fiscali il compostaggio domestico delle frazioni umide dei rifiuti da realizzare nei giardini e negli spazi verdi privati o appositamente individuati. Così più in generale per gli impianti di compostaggio sarebbe opportuno l’impiego di metodologie il meno energivore possibile e a zero cemento.” ”
– “C’è poi chi paradossalmente individua in Galatina, ad esempio, un’ ottima (??) zona per fare arrivare i rifiuti, data l’ ottima rete di strade industriali presenti, e pertanto così vorrebbe legittimare un nuovo, lì, mega centro di trattamento dei rifiuti … ma non vede che quelle strade lì ci sono perché la zona ha già un insopportabile carico industriale di mega industrie altamente inquinanti, e mega-depuratori, che si servono di quella rete infrastrutturale stradale a loro servizio, realizzata negli anni! E così con questa scelta si incrementerebbero i danni in territori già compromessi; e poi, a Galatina come altrove, con i nuovi mega impianti, come sarebbe ad esempio a Melpignano o in altri centri, andando a compromettere aree vergini di suolo agricolo.
Impianti ex novo da considerarsi altamente deleteri anche nel caso in cui vengano immaginati in aree dove fortunatamente lo standard ambientale dell’aria è relativamente buono! Aree dove non essendoci mai stati mega impianti così fastidiosi, i territori hanno avuto sviluppi residenziali e di altre attività agricole e turistiche d’eccellenza incompatibili con simili neo-infrastrutture e i molteplici impatti loro annessi, olfattivi, paesaggistici, acustici, ecc. ecc.!”
– “Il giusto “NO!” già manifestato da tanti comuni ai mega impianti di compostaggio, per le ricadute sull’ambiente, nel Salento e non solo, evidenzia poi la malafede di coloro che esultano mistificatoriamente ed elogiano dal punto di vista ecologico la loro scellerata nei fatti antiecologica opera, in questa fase di ricerca del consenso e di propaganda pro-neo mega impianti di compostaggio!”
– “Distruggere suolo agricolo per realizzare impianti ex novo di compostaggio, vuol dire distruggere il più efficiente e naturale gratuito impianto di compostaggio millenario che abbiamo: IL SUOLO AGRICOLO! E questo solo per motivi speculativi, $$$$$, e assolutamente non ecologici dunque!”
– “E agli impianti di compostaggio già in costruzione nel Salento o che esistono già, dovremmo permettere di fare arrivare rifiuti extra-territoriali? Assolutamente No! Devono essere vincolati ad usare solo rifiuti umidi domestici salentini (e non agricoli-l’agricoltura si produce il suo compost da sé nei campi!), pena la loro chiusura! Dove allora, riconvertendo poi anche i biotunnel, o parte di essi, dei biostabilizzatori già esistenti, la necessità di altri impianti di compostaggio!? SOLO TUTTA UNA FRODE A QUEL PUNTO SULLA TESTA DEI CITTADINI!”
– “Dato che già tutto il rifiuto “umido”, indifferenziato con componenti non umide, finisce nei biostabilizzatori della provincia di Lecce, si comprende come anche solo la riconversione parziale dei biostabilizzatori presenti basterebbe al compostaggio di tutta la frazione umida provinciale persino nell’auspicata ipotesi del raggiungimento del livello di differenziazione e raccolta del 100% della frazione umida-organica!”
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Info:
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rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali
sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva
c/o Ospedale di Maglie “M.Tamborino”
Via N. Ferramosca, c.a.p. 73024 Maglie (LECCE)
e-mail: coordinamento.civico@libero.it , coordinamentocivico@yahoo.it
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone
Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2
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