Economia

Prezzi mercato cunicolo, Anlac: bene interrogazione L’Abbate al Ministro Martina

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Una nuova interrogazione dell’ On. L’ABBATE al Ministro Martina ha evidenziato la questione dumping, che in queste settimane sta facendo crollare il prezzo delle carni, nonostante la carenza di offerta sul mercato italiano e consumi pressocchè invariati. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.

L’ interrogazione, firmata anche da GAGNARLI, GALLINELLA, MASSIMILIANO BERNINI, BENEDETTI, LUPO e PARENTELA, si sofferma sulle distorsioni del mercato europeo delle carni macellate evidenziando come nei mercati francesi, ungheresi e spagnoli i conigli vivi valgano molto di più di quelli italiani, mentre quelli macellati siano quotati eccessivamente al ribasso.

La suddetta anomalia, secondo gli interroganti del movimento cinque stelle, alimenta comportamenti scorretti nel commercio europeo di carne macellata, fino a configurare fattispecie di dumping, che i macellatori-grossisti italiani non contrastano adeguatamente con la conseguenza di danneggiare il nostro patrimonio zootecnico e di determinare artificiali ribassi delle quotazioni del prodotto vivo sulle piazze italiane.

Nel documento si evidenziano i dati Anlac secondo cui il mercato cunicolo italiano si approvvigiona essenzialmente con importazioni dall’estero, in particolare dalla Francia, da cui nel 2013 sono arrivati oltre 15.000 quintali di conigli macellati; secondo la stessa associazione, l’eccedenza di conigli macellati francesi, verrebbe immessa in commercio in Italia ad un prezzo di esportazione inferiore al valore normale del prodotto praticato all’interno della stessa Francia; tale fenomeno, che si ripete ciclicamente da aprile ad agosto di ogni anno, quest’anno è iniziato a febbraio – spiega L’Abbate – “in concomitanza dei ribassi eccessivi sulla piazza di Verona, e delinea una discriminazione internazionale dei prezzi che non tiene conto delle perdite dei produttori italiani, tende a favorire pratiche di monopolio e altera la struttura del commercio tra i Paesi dell’Unione europea”.

Studi econometrici commissionati dall’Anlac all’università di Napoli, hanno evidenziato che ad incidere sul prezzo del coniglio vivo in Italia non è la differenza tra prezzo italiano e prezzo estero, come vorrebbe la teoria economica, bensì il saldo importazioni-esportazioni del prodotto macellato, cosa che conferma le perplessità circa la natura essenzialmente speculativa e incontrastata del fenomeno.

L’ interrogazione a risposta in Commissione – conclude la nota – chiede al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali “di quali ulteriori elementi disponga in relazione a quanto espresso in premessa e se non ritenga urgente intervenire presso le competenti sedi comunitarie, al fine di verificare che l’immissione in commercio nel nostro Paese di carni cunicole francesi, ad un prezzo inferiore a quello praticato nel Paese d’origine, non configuri una discriminazione dei prezzi tesa ad alterare la struttura del commercio tra Stati membri anche al fine di accertare che il Governo francese non sostenga il suo comparto cunicolo con aiuti incompatibili con le regole comunitarie”.


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