Cultura italiana in lutto E’ morto il filologo Cesare Segre
E’ morto ieri, all’età di 85 anni, Cesare Segre, uno dei più noti critici letterari italiani. Accademico della Crusca, è stato redattore della pagina culturale del Corriere della Sera.
Cesare Segre, di famiglia israelitica, è vissuto e ha studiato a Torino, dove si è laureato nel 1950, allievo di Benvenuto Terracini e dello zio Santorre Debenedetti. Libero docente di filologia romanza dal 1954, ha poi insegnato presso le Università di Trieste e di Pavia, dove, negli anni sessanta, è divenuto ordinario. È inoltre stato visiting professor presso le Università di Manchester, Rio de Janeiro, Harvard, Princeton, Berkeley.
Ha collaborato a numerose riviste: fra le altre, Studi di filologia italiana, Cultura neolatina, L’Approdo letterario; è stato redattore di Paragone; direttore, con Maria Corti, D’Arco Silvio Avalle e Dante Isella, di Strumenti critici; condirettore di Medioevo romanzo e della collana Critica e filologia dell’editore Feltrinelli. Ha fatto inoltre parte del consiglio direttivo di Esperienze Letterarie. Ha collaborato con Carlo Ossola alla stesura di un’antologia della poesia italiana presso l’editore Einaudi e con Clelia Martignoni a un’ampia antologia scolastica per Bruno Mondadori.
Con le sue ricerche ha contribuito a introdurre le teorie formaliste e strutturali nella critica italiana.
Si ricordano le sue fondamentali edizioni critiche delle Satire di Ludovico Ariosto, della Chanson de Roland, del Libro dei vizi e delle virtù di Bono Giamboni e, in collaborazione con Santorre Debenedetti, dell’Orlando Furioso; ha scritto inoltre molte prefazioni a testi di linguisti e autori classici della letteratura non solo italiana.
Più recentemente Segre ha raccontato il suo percorso intellettuale in Per curiosità. Una specie di autobiografia (1999).