Italia

Il Coisp replica al Direttore della Dia:

logo-coisp “Il ‘noi’ che ‘non ci  lamentiamo’ e ‘raggiungiamo obiettivi’ non ricomprende lui ed
il suo stipendio. Otteniamo risultati solo grazie alla dedizione ed  ai sacrifici personalissimi e ingiusti di uomini e donne in divisa”

“E’ impossibile, con tutto il rispetto istituzionale dovuto, ignorare i crampi allo stomaco  suscitati dalle irresponsabili ed irrispettose dichiarazioni del Direttore della Dia, che si vanta  di ‘ottenere ottimi risultati senza lamentarsi, ed anzi proprio perché non si lamenta delle  carenze che nella realtà affliggono le Forze dell’Ordine. Il buon De Felice, con parole che ci  indignano  articolarmente, non fa che glorificarsi di risultati ottenuti, in verità, da uomini  e donne che si sacrificano oltre ogni ragionevolezza tentando disperatamente di tamponare  le disastrose carenze che limiterebbero capacità operative e raggiungimento degli obiettivi  se lo smisurato senso del dovere dei Poliziotti non li portasse a fare miracoli.
E lo fa fregandosene altamente delle ingiuste ed indegne condizioni in cui migliaia  di Operatori della sicurezza sono costretti, dal momento che non viene riconosciuto loro  neppure ciò che gli spetterebbe; lo fa tralasciando di evidenziare che se lui non può seriamente  lamentarsi dello stipendio che percepisce tanti, troppi altri non riescono ad arrivare a fine
mese ma non si tirano indietro anche se hanno contratti e compensi bloccati, anche se lavorano  senza guardare l’orologio mettendo in secondo piano tutto quanto attiene alla loro vita  personale; lo fa omettendo di precisare che certamente si potrebbe fare addirittura di più di quel che già facciamo se solo ci fornissero i mezzi e gli strumenti adeguati. La cosa  è particolarmente odiosa, perché calpesta la dignità ed il rispetto dovuto a tutte quelle migliaia  di uomini e donne, cui il Dirigente non si è neppure preoccupato di dare la minima  soddisfazione spiegando chiaramente che tutto ciò che lo Stato guadagna lo deve a loro e solo
a loro, che onorano l’impegno assunto verso il Paese e verso la gente pur soffrendone tanto”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,  replica così alle dichiarazioni attribuite da un’agenzia di stampa ad Arturo De Felice,  Direttore della Direzione investigativa antimafia, che nel corso di una conferenza stampa
tenuta ieri a Lecce ha affermato: “Noi non poniamo problemi di uomini e mezzi, lavoriamo  con quello che lo Stato ci mette a disposizione e raggiungiamo anche risultati importanti”  rispondendo in merito alle polemiche delle ultime settimane sulle difficoltà operative della  Dia, determinate dall’ulteriore riduzione dei fondi a disposizione dell’organismo investigativo.
“Evidentemente – incalza Maccari – De Felice si preoccupa di dire le cose opportune e gradite  ad una politica sciatta e menefreghista della piena realizzazione del diritto alla sicurezza  dei cittadini, ma sarebbe certamente più appropriato, considerato il ruolo che riveste,  se dicesse la verità, per quanto politicamente e diplomaticamente scomoda, perché così  farebbe il bene dei suoi uomini e dell’Ufficio che dirige, che cioè la gente può sempre e comunque contare sulle Forze dell’Ordine, che queste lavorano tanto e ottengono risultati  lusinghieri, ma che non stanno affatto bene. Una verità che abbiamo ricordato appena
due mesi fa, tornando a denunciare l’enorme depotenziamento di una struttura info-investigativa come la Dia. Un organismo che assicura costantemente al Paese il recupero di spropositate somme di denaro fagocitate dalla criminalità che altro non sono se non soldi dei cittadini destinati al benessere del Paese e cioè di tutti, ma rispetto al quale non solo non è stata data mai piena attuazione alla legge che lo ha istituito nel lontano 1991, ma anzi, negli ultimi anni è stato oggetto di interventi che appaiono quasi finalizzati al suo smantellamento.
Una struttura che oggi soffre di un’enorme carenza di organico – come evidenziato in recenti  audizioni presso la Commissione Parlamentare Antimafia, nel corso delle quali si è fatto  presente che la complessità dei compiti affidati alla Dia richiederebbe un organico di almeno 2500 persone, mentre attualmente vi prestano servizio poco più di 1300 persone -;  di un’inadeguata metodologia di reclutamento – poiché la copertura della pianta organica viene attualmente assicurata attraverso la sola chiamata diretta del personale, e non tramite il concorso previsto per legge, con un conseguente impoverimento del livello professionale
degli Operatori -; di un immenso taglio alle risorse – considerato che a fronte della crescente complessità delle attività di contrasto delle organizzazioni mafiose, si è assistito ad una costante riduzione dei fondi, passati dai 28 milioni di euro nel 2001 ai 9 milioni di euro nel 2012 -; di un’inconcepibile penalizzazione di chi vi presta servizio – la legge 183/2011 ha comportato una drastica riduzione del trattamento economico accessorio percepito da tutto il personale dipendente della Dia fin dalla sua nascita, che, per l’anno 2012, è stato tagliato del 64% e, a decorrere dal 2013, del 57% -”.
“Tutto ciò considerato – conclude il Segretario Generale del Coisp -, ci permettiamo di dire che De Felice dovrebbe avere ben altre remore a far apparire come buono e giusto subire in silenzio ingiustizie e amenità che vanno non solo contro i singoli componenti dell’Ufficio, ma anche, di conseguenza, contro l’interesse dei cittadini e delle Istituzioni”.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy