Pasqua senza sorprese sgradevoli consiglio Unione Nazionale Consumatori
A breve sarà Pasqua e, come da tradizione, si acquisteranno le classiche uova di cioccolato. Ma come sceglierle di qualità? Ecco qualche utile consiglio.
Nell’acquisto delle uova non sempre si fa caso alla qualità del cioccolato, al suo peso ed al costo unitario: la quantità di cacao è determinante per differenziare un cioccolato di pregio da uno di minore valore. Pur essendo tutti i cioccolati sicuri da un punto di vista nutrizionale, un cioccolato fondente in cui il cacao è molto superiore al 50% dovrebbe costare di più di un cioccolato al latte. Questa differenza nelle uova non sempre è così netta per cui si corre il rischio di pagare il cioccolato al latte quasi come quello fondente. Spesso si tratta poi di prodotti “civetta” che vengono venduti a prezzi molto bassi per indurre il consumatore a comprare anche altro. Il consiglio è quello di approfittare delle occasioni, ma sempre leggendo con molta cura le indicazioni riportate in etichetta.
Attenzione dunque alla data di scadenza del prodotto e alla qualità del cioccolato: solo il “cioccolato puro” non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali; in caso contrario, deve essere riportata la dicitura “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”, dicitura che deve essere ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore. Se poi l’etichetta riporta l’indicazione cioccolato “finissimo” o “superiore” il contenuto di cacao deve essere almeno il 43%, mentre se nell’elenco degli ingredienti è dichiarato “cioccolato comune”, la qualità è più scadente poiché il cacao è il 25% e l’uovo di Pasqua deve costare di meno.
Non dimentichiamo infine che l’etichetta può fornire indicazioni utili anche sul prezzo adeguato del prodotto: considerato il contenuto in cacao della cioccolata (inferiore al 50%) e valutati i costi di produzione, di confezione e della sorpresa, un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi tra i 35 e i 45 euro al Kg.
Altro elemento che caratterizza l’uovo pasquale è la sorpresa: si tratta talvolta di oggetti “made in China” di scarso valore commerciale che non dovrebbero incidere pesantemente sul costo e che invece talvolta fanno la differenza. E’ però anche vero che non sempre i commercianti rispettano i prezzi indicati, ma fanno sconti che divengono notevoli con l’approssimarsi della domenica di Pasqua: in pratica si finisce con il pagare non tanto l’alimento quanto l’oggetto.
Un discorso analogo si può fare con le colombe i cui costi possono variare in funzione non tanto della qualità e della sicurezza, quanto delle strategie di vendita. E’ infatti possibile trovare una colomba della stessa marca con prezzi molto diversi tra i vari punti di vendita: in alcuni casi si tratta anche qui di vendite “civetta” per indurre i consumatori a fare altri acquisti nello stesso esercizio commerciale. Bisogna soltanto evitare di abboccare e di limitarsi ad acquistare soltanto i prodotti i cui costi sono effettivamente convenienti.