Editoriali

Alla Dars la personale di Gianmaria Giannetti

barba-ok-mMilano- Torna ad esporre a Milano da giovedì pomeriggio Gianmaria Giannetti, un interessante artista che, nato a Milano nel 1974, vive e lavora tra Bari e Finale Ligure ed ha già alle spalle importanti mostre a Berlino, Milano, Napoli e Parigi. Il titolo della personale è “Caro W. anche se ho dimenticato i tuoi, ti penso un pochino” un titolo scelto dallo stesso Giannetti, che rappresenta un’ ipotetica lettera che lui scrive ad Andy Warhol. Ed in effetti chi visiterà la mostra potrà leggere davvero la lettera che il curatore della mostra (Decia-Warhol) ha scritto all’ artista. La personale verrà inaugurata alle ore 18 allo Studio D’Ars di Via Sant’Agnese, 17. “Giannetti – dice di lui Daniele Decia- ha un forte senso critico, è capace di vedere l’arte sotto vari aspetti. Si tratta di un artista di grande valore e talento. Le sue figure si rincorrono, si tengono per mano anzi ti prendono per mano e ti accompagnano all’interno dei suoi mondi, con ironia e spiccata intelligenza. Giannetti ha un tratto volutamente infantile e primitivo e le superfici apparentemente grezze e abbozzate, assumono un carattere deciso, che ti contraddistingue e che ti rende riconoscibile. Giannetti riesce ancora a vedere con gli occhi di un bambino ed ha la capacità di trasmettere queste visioni alle persone adulte che vivono in questo mondo ormai superficiale e in questo modo consente loro di riconoscere e di cogliere la bellezza della propria vita”. Molto positivo anche il giudizio di altri critici: “Nelle opere di Giannetti si incontrano strane creature organiche ed inorganiche- dice la critica d’arte Mihaela Anitoaie – segni e simboli, ominidi e pollastri racchiusi in strutture geometriche, ora spigolose, ora tondeggianti, in colori vivaci, o grigi assoluti…opere realizzate, con apparente trascuratezza, ma reale cura, più su frammenti scartati dalla civiltà post-industriale che su fine lino del Belgio o carta pregiata di riso”. Ma allora siamo in presenza di Art Brut? “Non saprei- ci spiega ancora la Anitoaie- Giannetti guarda e mi fa guardare il mondo come forse non facevo più, con lo stupore di quando ero bambina… è veramente un artista, le sue opere, dipinti o sculture-istallazioni, colte e poeticamente rigorose, dominate dall’armonia tra narrazione e decorazione, comunque pervase dal suo sottile divertimento nell’alterare i rapporti banalmente consueti, dall’ironia sulle pretenziosità delle scale dei valori, espressione di stati d’animo liberati attraverso la fantasia, risposte ironiche alle domande chiave della vita nel suo divenire, ci trasmettono emozioni svincolate da codici e critiche ammuffite”.
La mostra, che proseguirà fino al 10 maggio, sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19 e la domenica su appuntamento contattando danieledecia75@gmail.com.
CLAUDIO ALMANZI


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