Sassari. Sanna: Energia a basso costo per far ripartire il territorio
Laboratorio partecipativo in piazza Tola: il candidato sindaco Nicola Sanna dialoga con l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.
«Il Galsi, il metanodotto dall’Algeria, non riusciremo a farlo. Sono cambiati gli scenari e oggi una scelta del genere, indubbiamente, ci vincolerebbe troppo con quel paese. La possibilità di utilizzo di altre modalità consentirebbe un risparmio e il gas potrebbe essere acquistato lì dove costa meno». Parole dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras che, ieri sera, nei locali del Bistrot Fratelli Tola a Sassari, è intervenuta al laboratorio partecipativo “Come rilanciamo economia e lavoro nel Sassarese?”, organizzato nell’ambito della campagna elettorale del candidato sindaco per il centrosinistra Nicola Sanna.
«L’energia è uno degli argomenti all’attenzione del governo della Regione e del mio assessorato – ha detto il rappresentante della giunta Pigliaru –. Siamo consapevoli, però, che sulla questione del metano stiamo pagando un gap rispetto alle altre regioni italiane ed europee, con costi alti per imprese e famiglie. Basti pensare che con il metano ci sarebbe un risparmio per l’utente di 800 euro l’anno».
«Il costo relativamente basso del metano sarebbe vantaggioso per famiglie e imprese – ha ribadito Maria Grazia Piras – e non soltanto per quelle energivore ma anche per quelle del settore agroalimentare. Potrebbe trarne vantaggio la stessa città di Sassari, così come i paesi del circondario».
A lanciare il tema dell’energia è stato lo stesso candidato a sindaco Nicola Sanna. «In questi ultimi 5/6 anni – ha detto – abbiamo perso un’occasione, quella della metanizzazione dell’isola. Senza energia sufficiente a far funzionare i cicli industriali non possiamo parlare di industria. La giunta Pigliaru, in quest’ambito, dovrà affrontare scelte strategiche importanti. La pluralità economica sarda prima basata sull’oro bianco, cioè il latte, e quello nero, il petrolchimico, adesso ha davanti quello verde, quello della Chimica verde. Una chimica che deve consentire lo sviluppo di un’agricoltura no food che, nel suo ciclo produttivo, rispetti però le produzioni agricole locali, dalle quali dobbiamo comunque garantire la sovranità alimentare per le nostre popolazioni.
«Ecco allora che in quei terreni, attraverso la ricerca, l’innovazione e la sperimentazione, – afferma ancora Nicola Sanna – si potrebbero produrre sementi in quantità sufficienti da essere esportate in quei paesi che producono materie prime».
Un sistema produttivo quindi che potrebbe dare impulso all’economia dell’isola e, quindi, alla città di Sassari. «Che – ha detto ancora il candidato sindaco – deve essere consapevole e capace di far ripartire il territorio. Serve senso di cooperazione, serve senso di comunità».
Il laboratorio, che ha permesso la partecipazione attiva di un pubblico numeroso, ha consentito anche di parlare di università, start up di giovani aziende, credito, trasporti, turismo, centro storico e lavoro.