Coisp: maglie pro Speziale? Napoli Cagliari non si giochi. Evitare la vergogna
MIGLIAIA DI MAGLIETTE
PRO-SPEZIALE ORDINATE DAI TIFOSI DEL
NAPOLI, IL COISP: “NON SI GIOCHI! E’ UNA
VERGOGNA DA EVITARE A TUTTI I COSTI!”
“La partita Napoli-Cagliari non si deve giocare. Non si può consentire a migliaia di persone di inneggiare all’assassino di un Poliziotto: bisogna evitare a tutti i costi questa vergogna per l’intero Paese”! E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario
Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, apprendendo la notizia secondo cui gli ultras del Napoli avrebbero ordinato 30 mila magliette con la scritta “Speziale libero” da distribuire in curva prima della partita. “Chiediamo l’intervento del
Presidente del Consiglio e del Ministro per l’Interno – dice Maccari – perché in gioco ci sono i valori fondanti della nostra Democrazia ed il senso stesso del nostro lavoro.
Chiediamo anche che il Prefetto ed il Sindaco di Napoli intervengano per evitare questa vergogna che infangherebbe l’immagine di una nobile città. Se la partita si giocherà in uno scenario simile, vorrà dire che saremo mandati a garantire la sicurezza di persone
che ci esibiscono spudoratamente il loro odio, ed a questo siamo abituati. Ma vorrà dire soprattutto che lo stato dimostrerà di non avere alcun rispetto per il dolore delle mogli, dei figli, delle famiglie dei Poliziotti che sono usciti di casa per compiere il proprio
dovere, e sono tornati chiusi in una bara: dimostrerà di non avere alcun rispetto per una donna come Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti, che con la testimonianza della sua sofferenza dignitosa e composta quanto profonda, ha insegnato all’Italia intera il
senso della scelta di vestire una divisa. Noi Poliziotti siamo disposti a qualunque sacrificio chiesto dal nostro Paese, ma vogliamo essere certi che se moriremo compiendo il nostro dovere, i nostri cari saranno tutelati, non insultati e derisi dallo stesso Stato che difendiamo ogni giorno. Tanto varrebbe levarsi la divisa, e fare una diversa scelta di vita. Magari quella del delinquente, l’unica figura che nel nostro Paese sembra meritare ogni tipo di riguardo e tutela”!