Sequestro beni New Bridge. Prosegue la collaborazione italoamericana dell’ndrangheta
Prosegue l’alleanza tra crimine organizzato americano ed italiano. Il gip di Reggio Calabria ha disposto un sequestro preventivo per un valore di 2 milioni tra beni e conti correnti riconducibili a sei persone coinvolte nell’inchiesta ‘New bridge’. L’indagine dello Sco e della mobile di Reggio, in collaborazione con l’Fbi, aveva consentito nel febbraio scorso di individuare un’organizzazione per il traffico di droga tra la Calabria e l’America che faceva riferimento alla famiglia degli Ursino di Gioiosa Ionica e a quella mafiosa dei Gambino a New York.
Le indagini internazionali che si sono spostate anche sull’analisi patrimoniale successive ai provvedimenti di fermo hanno riguardato18 persone tra cui anche diversi esponenti di un gruppo criminale operante nella provincia di Benevento, avrebbero accertato una sproporzione tra le disponibilità economiche dei sei soggetti e i redditi dichiarati.
In particolare sarebbe stato sequestrato un bar e i un appartamento a Montefalcone di Val Fortore (Benevento), un ristorante, due imprese, un’associazione culturale, un fabbricato, diverse autovetture e quattro terreni in Calabria, tra Gioiosa Ionica e Squillace. Disposto anche il sequestro di tutti i rapporti bancari degli indagati.L’indagine “New bridge”, svolta tra l’Italia e gli Stati Uniti, , ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo agli Ursino di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, fra cui Franco Lupio, genero di uno dei destinatari dei provvedimenti di sequestro, sequestrando ingenti quantitativi di droga.