Italia

Coppa Italia, uno dei feriti gravi è un Poliziotto, il Coisp:

Poliziotto picchiato. Immagine non afferente all'articolo. Foro repertorio
Poliziotto picchiato. Immagine non afferente all’articolo. Foro repertorio

“Ma perché nessuno lo ha  detto né gli ha mostrato alcuna considerazione?”

“La finale di Coppa Italia è stata una vergogna mondiale, per tanti motivi. Non ultimo, certamente, il  fatto che nessuno ha avuto il buon gusto di dire o di curarsi del fatto che uno dei feriti gravi degli  immancabili scontri è un Poliziotto. Per lui, ovviamente, non una parola dai giornalisti, non un misero  riconoscimento dalle Autorità, non un solo gesto dei superiori. Nemmeno un grazie… figuriamoci una  telefonata!”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, non smette di  indignarsi dopo gli incidenti che hanno sfigurato la serata di sabato, a Roma, in occasione della partita  Napoli-Fiorentina per la finale della Coppa Italia. Una serata assurta agli onori delle cronache per  clamorosi eventi come il ferimento a colpi di pistola del tifoso napoletano, o la trattativa con il capo  ultras partenopeo prima del fischio d’inizio, o, peggio ancora, la maglietta con la più vile delle frasi,  inneggiante all’assassino dell’Ispettore Capo Filippo Raciti.
“Tutte cose che meritavano bene interventi e commenti e reazioni – insiste Maccari – anche se tardivi e  in odor di ipocrisia che ha ammantato ritardi ed inadeguatezze. Ma rimane l’inspiegabile fatto che  nessuno si è neppure accorto che un Poliziotto è stato brutalmente ferito a sprangate, nel mezzo delle  violenze perpetrate contro le Forze dell’Ordine. La gravità assoluta di certe nefandezze, come l’aver  spudoratamente inneggiato all’assassino di un Poliziotto, avrebbero richiesto certamente una reazione
ben più ferma e immediata, e non certo il rimedio un po’ raffazzonato delle telefonate Istituzionali  fatte alla vedova Raciti solo dopo 24 ore, a seguito di una sollevazione dei Rappresentanti delle Forze  dell’Ordine e della stessa signora Grasso, offesa assieme ai propri figli nella più squallida ed orrenda  delle maniere. Ma dopo quella figuraccia stratosferica, bene sarebbe stato approfondire le cose per  evitare altri scivoloni che centuplicano il malumore serpeggiante, neppure più tanto sotto traccia, fra le
Forze dell’Ordine”.
“E’ mai possibile – chiede Maccari – che un Poliziotto che va in servizio d’ordine allo stadio si debba  trovare accerchiato da bestie criminali che lo assalgono a sprangate e rischiare di essere ammazzato?  No, non dovrebbe essere possibile. Ed è mai possibile, ancora, che dopo tutto ciò non debba neppure  ricevere il più semplice gesto di vicinanza? Non diciamo una pacca sulle spalle, troppo doloranti per  via delle ferite causate dalle botte dei bastoni di ferro, ma almeno un’accidenti di riga sui giornali, o
uno straccio di solidarietà di chi rappresenta i Vertici della Polizia di Stato e della Sicurezza  pubblica… No, non dovrebbe essere possibile e invece è accaduto”.
“L’unico ricordo che resterà al collega del suo assurdo sacrificio – conclude il Segretario del Coisp – è  il referto medico che ne elenca le ferite, e le immagini di piaghe che guariranno sulla pelle, ma non  nell’animo di un Servitore dello Stato trattato con un quarto di bue appeso al gancio di una  macelleria”. Referto medico 

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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