Italia
Se l’ndrangheta mette le mani sull’Expo 2015?
Sull’EXPO 2015 l’ombra lunga dell’ndrine calabre. L’inchiesta partirebbe dall’operazione Infinito, indagine di polizia che ha visto studiare diversi casi di infiltrazione mafiosa di stampo ‘ndranghetista in Lombardia.
E’ in terra di Lombardia che l’ndrangheta pare ottenga ottimi interessi ed è l’Expo 2015 una dei migliori investimenti economici in campo, sarebbero le ‘ndrine calabre riuscite ad aprirsi un varo per conquistarsi i lavori della mega struttura dove verrà ospitato l’evento del 2015.
‘ndrangheta e grandi opere pare sia una sorta di legame importante. Nel filone d’inchiesta secondo Il Messaggero uomo di contatto potrebbe essere Carlo Chiriaco,” ex dirigente della Asl di Pavia, condannato a 13 anni in primo grado. Secondo l’accusa «avrebbe favorito gli interessi economici della ’ndrangheta garantendo appalti pubblici». E avrebbe fatto da cerniera tra l’organizzazione criminale e i politici. Insomma, per i magistrati era l’uomo delle cosche nella sanità lombarda. Fra le tante cariche accumulate da Chiriaco c’era anche un posto nel cda della Dental Building, società mista fallita nel 2005 partecipata al 60% dall’ospedale San Paolo, e qui ha lavorato al fianco di Giuseppe Catarisano e Pasquale Libri. Il primo era direttore generale del San Paolo, Libri funzionario dell’ufficio appalti dell’ospedale milanese, morto misteriosamente dopo un volto di otto piani lungo le scale anti incendio del san Paolo. Frigerio aveva rapporti con Catarisano oltre che con Pier Luigi Sbardolini, ex direttore amministrativo del San Paolo finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di tangenti nella sanità lombarda che ha portato in carcere l’ex consigliere regionale di Forza Italia Massimo Guarischi. E’ Sbardolini, che intercettato, parla della «cassetta delle elemosina» di Frigerio, alludendo ai suoi giri tra gli imprenditori il cui scopo sarebbe stato quello di raccogliere mazzette. Ciò che ora vogliono appurare i magistrati è se in questa inchiesta Chiriaco, e quindi la ’ndrangheta, tramite la rete di conoscenze abbiamo tentato di avvicinarsi alla cupola.”