Telecamere sulle divise, il Coisp: “Questo, gli spray, i protocolli operativi…
finalmente anni di battaglie in cui abbiamo subìto ogni
vigliacco tentativo di zittirci, producono effetti, a beneficio di tutti….”
“Spray antiaggressione, telecamere sulle divise, regole di ingaggio… Ci sono voluti anni di battaglie che
abbiamo portato avanti, forti di stare operando per il bene dei Poliziotti italiani, ma qualcosa finalmente pare
muoversi. Ci sono volute tragedie e tante vite segnate per sempre, campagne mediatiche violentissime con cui
si è tentato di tapparci la bocca, ma alla fine non si è potuta più ‘nascondere la polvere sotto il tappeto’, perché
è innegabile che migliorare il nostro lavoro significa aumentare le garanzie per tutti, la sicurezza di tutti,
la tutela nei confronti di tutti”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così
la notizia del via libera che il Viminale ha dato alla sperimentazione a Roma e Milano dei dispositivi
per videoripresa da installare sulle divise dei Poliziotti che svolgono servizi di ordine pubblico. Il test durerà sei
mesi e, come ha spiegato la stampa, se – come è accaduto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove è diminuito
il numero degli scontri di piazza e degli episodi di violenza – darà risultati positivi, diventerà operativo per tutti.
“Appena ieri – aggiunge Maccari – abbiamo salutato con grande favore la sperimentazione, per quanto
incredibilmente tardiva, degli spray per autodifesa. Prima ancora avevamo ribadito che la priorità assoluta
era dotarci di protocolli operativi chiari ed imprescindibili trovando il pieno accordo del Vertice
del Dipartimento, dove infatti si sta lavorando proprio a questo fine. Oggi finalmente si parla di strumenti
tecnici che possano garantire di sapere sempre e comunque quali siano le reali dinamiche dei fatti che
ci riguardano. Ci sono molte altre cose da fare per rendere più sicuro ed efficiente il nostro lavoro, restituendo
maggiore serenità agli Operatori ormai letteralmente schiacciati da patemi e giudizi che vanno ben al di là
di quelli strettamente connessi ai servizi che svolgiamo, sottraendoli ai giudizi sommari di folle indirizzate
ed aizzate da titoli di giornali, alla violenza delle piazze, alla ferocia degli stadi, alle ritorsioni di tutti coloro
i quali hanno da temere l’azione della Polizia, ed alle strumentalizzazioni ed ai giochi politici di chi concepisce
l’incarico pubblico come gestione di potere. Tante le cose da fare per riempire di reali contenuti il termine
specificità, e per blindare l’essenziale rapporto di fiducia Tutore dell’ordine-cittadino. A cominciare
dall’affidare i procedimenti giudiziari che riguardano le Forze dell’Ordine alle Procure Generali, passando per
la modifica di alcuni requisiti minimi di accesso ai Corpi, e poi ancora la formazione continua, una moderna
dotazione di servizio e tanto, tanto altro che continuiamo strenuamente a chiedere in ogni modo ed in ogni sede
da anni. Non privilegi per uomini e donne in divisa, che pure un minimo di gratificazione o quantomeno
la garanzia di godere dei medesimi diritti degli altri se la meriterebbero, ma solo mezzi e metodi adeguati
per fornire il migliore servizio possibile ai cittadini, come del resto avviene in molti altri paesi. Oggi si compie
un nuovo passo avanti, e l’auspicio è solo che questo e gli altri non siano sporadici interventi dettati
dall’esigenza mediatica del momento, ma di un moderno, corretto e leale modo di concepire globalmente
il Sistema Sicurezza e la figura dell’Appartenente alle Forze dell’Ordine, che lungi dall’essere in guerra contro
qualcuno, è depositario piuttosto di doveri ed oneri gravosi, che rischiano di sommergerlo ad ogni passo,
e che proprio per questo richiedono il massimo delle tutele, delle garanzie, della trasparenza e della certezza
del servizio e durante il servizio”.
“Proprio in questo senso – conclude Maccari – condividiamo appieno le parole pronunciate da Patrizia Moretti
quando ieri ha detto ai media che ‘avere una telecamera che riprende la realtà è uno dei tanti provvedimenti
che si potevano adottare, ma quello che deve cambiare o deve essere migliorato è l’approccio in senso generale:
basta contrasti. La telecamera è utile a tutti ma vorrei che non ci fossero più motivi di contrasto tra i cittadini
e la polizia’. Dopo mesi di spiacevoli e da noi non voluti botta e risposta, la signora Moretti ha detto
esattamente ciò che noi affermiamo da tempo immemore e, come sempre… sono le cose più inaspettate quelle
che colpiscono di più”.