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La connessione dati pesa sulla bolletta? Ecco come evitarlo

cellulari_4È ormai diventato indispensabile associare una connessione dati al nostro smartphone, ma spesso spendiamo troppo: ecco i consigli per evitarlo.

Per navigare in Internet in mobilità dal nostro cellulare possiamo mettere le tariffe di Vodafone a confronto con quelle di Wind e altri operatori per trovare una soluzione che magari includa anche l’ultimo modello di smartphone in comodato d’uso. Attenzione però ai costi: se non si sottoscrive una tariffa adatta la bolletta può risentirne di molto.

Per risparmiare non occorre badare unicamente al prezzo, ma anche ai nostri bisogni in fatto di consumi e alle caratteristiche del nostro smartphone. Nielsen, infatti, traccia periodicamente le “misure” delle principali piattaforme per identificare quanto impegnano i network. Un telefono Android consuma di più, seguito da iOs, WebOs e Microsoft Windows Phone, mentre BackBerry OS è il meno esigente.

Vediamo quindi come fare a calcolare il nostro fabbisogno di traffico per poter scegliere una connessione dati vantaggiosa senza traumi in bolletta. Per prima cosa, ci conviene appuntare l’uso giornaliero che facciamo del nostro smartphone, ovvero quanto spesso lo utilizziamo per guardare video, ascoltare la radio, cercare indirizzi, inviare foto eccetera eccetera.

Si possono infatti utilizzare dei “misuratori” online per scoprire mediamente quanto traffico dati impieghiamo, ma è facile farsi un’idea anche solo conoscendo i consumi delle principali applicazioni per cellulare. Ovviamente si tratta di indicazioni generali e non si può avere la certezza di quanto abbiamo bisogno, ma per scegliere la tariffa adatta è opportuno darci un margine di partenza.

Cominciamo dallo streaming: un minuto di filmato su Youtube ci costa 2 megabyte di connessione dati, mentre ascoltare la radio per più di un’ora alla settimana ci costa al mese 200 megabyte. Anche l’utilizzo frequente di applicazioni come il celebre Spotify può occupare fino a un quarto del nostro pacchetto. Cercare un indirizzo su Google Maps comporta invece un consumo di 1 megabyte al minuto.

Anche la semplice navigazione sui siti web può comportare costi diversi che variano a seconda del numero delle immagini presenti nella pagina e dalla quantità di testo: più è alta la presenza di elementi grafici, più il nostro sistema farà “fatica” a leggerli. Questo è il traffico definito di download, ma non dimentichiamo che consumiamo anche quando carichiamo una foto su Facebook o inviamo una richiesta a un’applicazione. In particolare, inviare una decina di file al giorno sui social o come allegati mail ci costa 200 megabyte in upload.

Per risparmiare sulla bolletta occorre quindi tenere in considerazione l’uso che facciamo dello smartphone ed è vivamente sconsigliato trovarsi sprovvisti di una opportuna connessione dati inclusa nella tariffa di un operatore. Pagare a consumo non è mai conveniente, soprattutto perché a volte potremmo finire su Internet accidentalmente. Anche quando si viaggia all’estero, infatti, sarebbe opportuno disattivare la connessione dati sul proprio cellulare poiché sono ancora pochissime – e poco convenienti – le offerte degli operatori in questi casi.

Calcolate i vostri bisogni, quindi, ma cercate di scegliere una tariffa flat che sia comunque superiore al vostro fabbisogno: i costi sono contenuti ma aiutano a prevenire brutte sorprese in bolletta nel caso in cui ci si lasci prendere la mano. Le impostazioni dello smarphone è sempre possibile tenere sotto controllo le statistiche sui dati inviati e ricevuti e ormai tutte le compagnie mettono a disposizione app per calcolare il traffico dati residuo a disposizione.

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