Il Re Mohammed VI reitera il sostegno del Marocco al consolidamento dello Stato in Tunisia e lancia appello per una UMA forte
Yassine Belkassem
Tunisi – 01 giugno 2014 – Il Re Mohammed VI ha reiterato, sabato a Tunisi davanti all’Assemblea Nazionale Costituente tunisina, il sostegno del Marocco agli sforzi tunisini per il consolidamento di fondamenti dello Stato in Tunisia, sottolineando che il proseguimento delle riforme costituisce il modo adatto per concretizzare le speranze e le aspirazioni del popolo tunisino. In questa occasione il Sovrano ha lanciato un appello pressante per una Unione del Maghreb Arabo (UMA) forte.
Il Sovrano ha ribadito che il percorso delle riforme coniugato con il rifiuto unanime dell’insieme di componenti della società, ai demoni dell’estremismo, alla violenza e al terrorismo sono la garanzia della stabilità politica e offrono a tutti le garanzie per migliorare le loro condizioni economiche e sociali. Gli sforzi impegnati sono di natura di soddisfare le legittime aspettative del popolo tunisino che aspira alla libertà, la democrazia, la dignità e la giustizia sociale nel quadro della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale del paese, ha evidenziato il Sovrano.
Elogiando gli sforzi del presidente e dei membri dell’Assemblea Nazionale Costituente che hanno messo gli interessi della nazione al di sopra di qualsiasi altra considerazione “in uno spirito di consenso positivo animando tutte le sue componenti”. “E’ precisamente questo spirito che ha permesso a portare all’adozione di una Costituzione avanzata, aprendo una tappa determinante nella storia della Tunisia, ha detto il Re. Dopo aver espresso il suo apprezzamento per l’importante ruolo svolto dal Presidente Moncef Marzouki e il capo del governo, Mehdi Jomoa, il Sovrano ha accolto con favore l’adesione di tutte le forze tunisine al dialogo nazionale per garantire il successo del processo di transizione democratica. Il Sovrano ha aggiunto “Siamo convinto che tutte le parti interessate sono guidate dalla stessa volontà positiva e costruttiva di lavorare per il successo delle prossime elezioni presidenziali e legislative”.
Rafforzare i legami bilaterali:
Sul piano bilaterale, il Re ha sottolineato che la volontà comune, che anima i popoli marocchino e tunisino per rafforzare ulteriormente i legami di fratellanza, di cooperazione e di solidarietà, deve essere suddivisa in progetti strutturanti promettenti. Nell’ambito di questa cooperazione, il cittadino deve essere al centro, e le questioni di sviluppo umano devono essere affrontate in un approccio globale e integrato, compresa l’istruzione, la formazione, l’occupazione, la salute, le donne e la gioventù, ha continuato. Sostenendo per una fruttuosa cooperazione bilaterale che sia un modello da seguire nelle relazioni Maghrebine in termine ad un partenariato strategico esemplari, il Sovrano ha assicurato che lo sfruttamento saggio e ottimale delle relazioni privilegiate marocco – tunisine “daranno certamente alla complementarietà Maghrebina una espressione concreta, pratica e realistica”.
Il Sovrano ha, inoltre, ricordato la qualità delle relazioni fraterne, radicate nella Storia, che uniscono la famiglia reale marocchina a “Tounes Al Khadraa” e al grande popolo tunisino, notando che si tratta di “profondi legami spirituali e umani, sigillati dalla fede nella comunità di appartenenza e del destino”. Queste relazioni privilegiate sono attestate dalle visite in Tunisia da parte dei defunti sovrani Mohammed V e Hassan II, aggiungendo che è di fedeltà a questi legami che il maggior numero di visite dal Sovrano nei paesi del Maghreb sono state effettuate in Tunisia.
Per una Unione del Maghreb Arabo forte:
Il Sovrano ha rafforzato il suo approccio per l’unità maghrebina constatando che la regione del Maghreb non deve mancare all’appuntamento con la Storia, e non dovrebbe rimanere fuori la logica del tempo, in senso che il deplorevole bloccaggio dell’UMA ostacola lo sfruttamento ottimale delle ricchezze e delle potenzialità dei paesi del Maghreb. Il Sovrano precisa che “l’UMA non è una scelta facoltativa o un lusso politico, ma è diventata una rivendicazione popolare pressante, una esigenza regionale strategica”. L’ambizione non sarebbe limitarsi a un singolo Stato, nel momento in cui i cinque paesi membri dell’Unione del Maghreb hanno tanto bisogno di relazioni bilaterali solide e progetti inclusivi che rafforzano la posizione e l’evoluzione della loro Unione in modo che possa far fronte alle sfide politiche, economiche, sociali e di sicurezza. Eppure, un Maghreb forte, economicamente integrato e in grado di fare scelte a livello regionale e internazionale, deve senza dubbio riposare su relazioni bilaterali solide. Gli Stati del Maghreb sono, quindi, chiamati ora più che mai a far prova di volontà sincera per smontare gli ostacoli artificiali che impediscono il lancio effettivo dell’Unione, in un clima di fiducia, dialogo, buon vicinato e di rispetto reciproco delle specificità nazionali. Ma la realizzazione dello sviluppo globale dei popoli maghrebini richiede prima di tutto la creazione di un clima propizio alla realizzazione di grandi progetti inclusivi, e in particolare il completamento della realizzazione della zona di libero scambio Maghrebino. L’altro requisito primario è la costruzione di reti di connessione che interessano le varie infrastrutture per facilitare la libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali tra i paesi del Grande Maghreb. Questi requisiti apriranno ampie prospettive di sviluppo, la creazione di ricchezza e di opportunità di lavoro soprattutto per i giovani. L’appello del Sovrano per l’istituzione di un sistema Maghrebino integrato deriva dalla sua ferma convinzione dell’importanza del ruolo dell’Unione del Maghreb arabo per sostenere le cause arabe e islamiche, e in primis la causa palestinese. per rendere l’Unione del Maghreb un attore influente a livello africano, e dando maggiore ruolo ai raggruppamenti regionali africani.
Inoltre , l’emergere di un grande Maghreb integrato dovrebbe inserirsi di un approccio pragmatico e avere un contenuto concreto che traduce le aspirazioni dei popoli della regione ed che sia adatto a rafforzare il partenariato tra i paesi del Maghreb e l’europea nel dialogo “5 + 5” del Mediterraneo occidentale, nel contesto più ampio della cooperazione euro -mediterranea.
Il Re Mohammed VI è in visita ufficiale di tre giorni in Tunisia.