Pineta di San Cataldo sommersa da rifiuti
Subito un’isola ecologica dove conferire i rifiuti ingombranti ed un servizio di raccolta domiciliare degli stessi
Nei giorni scorsi sono pervenute diverse segnalazioni di cittadini che lamentano il cattivo senso civico di ignoti che nella pineta della marina di San Cataldo del Comune di Lecce, hanno abbandonato rifiuti di tutti i generi. A quanto pare non è cambiato il malvezzo ed il malcostume di alcuni, che forse sono troppi, di abbandonare con cronica noncuranza ogni tipo di rifiuto a fare bella vista proprio nei luoghi che abbiamo scelto per trascorrere con i familiari momenti di relax.Accade così che specie innumerevoli quantità di rifiuti, spesso di plastica ma non solo, giacciano “indisturbati” nella pineta come un tappeto artificiale che va a sostituire lentamente il sottobosco e modifica l’ambiente naturale danneggiandolo anche per anni se non interviene qualche anima pia o qualche associazione ambientalista a ripulirlo. Una situazione che non solo arreca un evidente danno all’immagine di una delle principali località turistiche del Comune di Lecce, ma anche all’ambiente ed alla salute pubblica. Tutto questo, perché oltre al persistere dello stato di permanente abbandono delle Nostre Marine, non esiste un’isola ecologica dove conferire i rifiuti ingombranti ed un servizio di raccolta domiciliare degli stessi non dimenticando che il territorio è sprovvisto di cassonetti per la raccolta dei rifiuti domestici.Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutto ciò dimostra l’insensibilità e la noncuranza dell’amministrazione comunale leccese per le Nostre marine.Pertanto, intende segnalare la situazione alle autorità competenti al fine di ripristinare la pulizia nel paese e di individuare i potenziali responsabili provvedendo ad un’urgente bonifica del materiale disseminato nella pineta della Marina soprattutto in vista dell’arrivo dell’estate con l’inevitabile aumento della temperatura e il proliferare degli insetti.
Lecce, 2 giugno 2014
Giovanni D’AGATA