Salute

Sclerosi Multipla: dal Canada uno studio anti-CCSVI

8.coverLa stampa canadese ha dato ampio spazio ad uno studio finanziato dalla Multiple Sclerosis Society of Canada (l’Aism canadese) pubblicato sul sito della rivista della Canadian Medical Association (CMAJ) ed intitolato “Validità dei criteri diagnostici per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale ed associazione con la sclerosi multipla“.

Al termine dello studio, secondo gli autori, “non sono state rilevate differenze nella percentuale delle anomalie di deflusso venoso tra i pazienti con sclerosi multipla e i controlli sani. Inoltre, il loro studio ha rivelato notevoli problemi metodologici riguardanti i criteri diagnostici proposti per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale che contestano la loro validità“.

Fonte: http://www.cmaj.ca/content/early/2014/06/02/cmaj.131431

COMMENTO:

I risultati di questo studio purtroppo non sono affatto sorprendenti per chi segue le vicende della CCSVI scoperta dal prof. Zamboni nel 2007.

Non siamo medici e dunque non possiamo giudicare tecnicamente nel merito il lavoro svolto dai neurologi canadesi.

Notiamo però che questo studio è stato finanziato dalla Multiple Sclerosis Society of Canada (l’Aism canadese) che riceve finanziamenti dalle case farmaceutiche.

Scorrendo inoltre i conflitti d’interesse dichiarati dagli autori apprendiamo che Fiona Costello, l’autrice principale dello studio, ha ricevuto sostegno finanziario per la partecipazione al comitato scentifico dalla Novartis, per la partecipazione al comitato consultivo da Questcor, Allergan, Roche e Celgene, e per la didattica educativa da EMD Serono; ha anche ricevuto la sponsorizzazione per studi da Biogen Idec e Novartis. Michael Hill, altro co-autore, ha ricevuto compensi per consulenze da Vernalis Group e Merck Co.; sovvenzioni per altri studi da Hoffmann-La Roche Canada e Covidien; e compensi per lezioni tenute da Hoffmann-La Roche Canada, Servier Canada e BMS Canada.

Leggendo inoltre la corposa bibliografia dello studio osserviamo come non sia stato preso in considerazione il nuovo protocollo ecografico per la CCSVI proposto nel 2011 dal team del prof. Zamboni (che sostituisce quello pubblicato nel 2009). Detto protocollo è stato pubblicato nel dicembre 2011 sulla prestigiosa rivista scientifica International Angiology (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22233619) dell’Unione Internazionale di Flebologia (UIP) e sulla rivista scientifica neurologica Functional Neurology (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22364944).

Tuttavia, secondo uno specialista il problema non è solo questo. Il punto di riferimento in medicina è sempre la patologia e l’isto-patologia.

Ci sono dati che indicano con estrema chiarezza che la malattia venosa extracranica esiste. Molti di questi dati sono in corso di pubblicazione.

Il problema ancora una volta è che la diagnostica per immagini non è ancora in grado di essere riproducibile ed oggettiva, creando risultati diagnostici differenti. Alcuni ricercatori stanno lavorando per rendere la diagnosi più affidabile, oggettiva e riproducibile.

Molti gruppi all’interno della Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari (ISNVD) stanno producendo dati promettenti che permetteranno di superare questa difficoltà.

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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