Beato Papa Paolo VI vicino alla Massoneria? Niente di nuovo
Un nuovo mistero in Vaticano. A ottobre il Papa proclama Beato Papa Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini.
Su Papa Paolo VI però ci sarebbe uno strano alone di mistero ad esempio una accusa velata ma non troppo fatta da Vincenzo Calcara, pentito di Cosa Nostra che avrebbe detto su Paolo VI “Era un massone, lui e il cardinale Macchi erano vicini a pezzi deviati dei servizi segreti e di Cosa Nostra. E sull’omicidio Calvi…”
A Paolo VI viene attribuito un miracolo nel 2001 quando negli Stati Uniti si è verificata la guarigione di un bimbo ancora nella pancia della madre invocando nella preghiera proprio Paolo VI.
Un mistero su Paolo VI sarebbe pure quello della «porta di bronzo» dove sul «Battente del Bene», al n° 12, era scolpito il «Concilio Ecumenico Vaticano II»: tra di essi quattro Padri conciliari tra Giovanni XXIII e Paolo VI sulla mano di Paolo VI (l’ultimo a destra) era invece scolpito di profilo, in modo da presentare, ben visibile, la Sua mano sinistra con su, incisa, l’insegna massonica: la «Stella a cinque punte», o «Pentalfa massonico». La porta di bronzo è quella delladella basilica di San Pietro. Su di essa sono stati pubblicati diversi studi, perchè quel simbolo?
Qualcuno è convinto che dietro quel simbolo vi sia quasi la certezza che la Massoneria sia entrata anche in Vaticano proprio con Papa Paolo VI
Infatti si apprende che in una rivista massonica si legge: il Gran Maestro Gamberini, il giorno stesso dell’annuncio a Pontefice di Montini, disse: «Questo è l’uomo che fa per noi!» così come Il «necrologio», o elogio funebre, che l’ex Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, Giordano Gamberini, ha fatto di Paolo VI su «La Rivista Massonica»: «Per noi è la morte di CHI ha fatto cadere la condanno di Clemente XII e dei suoi successori. Ossia, è la prima volta – nella storia della Massoneria moderna – che muore il Capo della più grande religione occidentale non in istato di ostilità coi massoni». E conclude: «per la prima volta, nella storia, i Massoni possono rendere omaggio al tumulo di un Papa, senza ambiguità né contraddizione»
Tornando a Calcara, nel suo libro scrive che Paolo VI faceva parte “dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro quando era ancora cardinale”. Lui, insieme al cardinal Macchi, erano secondo Calcara in testa alla cosiddetta “Entità del Vaticano”, in grado di influenzare la vita politica ed economica italiana. Secondo quanto racconta Calcara lo stesso Vaticano ebbe un ruolo nella morte di Roberto Calvi, “attorno a cui vi erano dei Massoni collegati a Cosa Nostra”.
Calcara racconta di un incontro tra esponenti delle diverse entità: “Erano presenti tutti: Bernardo Provenzano, Francesco Messina Denaro, il vero braccio destro del Triumvirato della Commissione di Cosa Nostra, il potente uomo politico, il Cardinal Macchi, il notaio Albano, Francesco Nirta di San Luca… entrarono uno a uno come se stessero adempiendo a qualche prassi burocratica, per presenziare a una squallida cena ‘statale’, dove il potere era di casa (…) Dopo i soliti convenevoli, si misero attorno al tavolo accuratamente imbandito e iniziarono a parlare. Ricordo che quel giorno erano tutti incazzati con Calvi. Fra le altre cose il Cardinale Macchi, riferendosi al Dott. Calvi, pronunciò questa frase: ‘Gli ho garantito la mia protenzione facendo ricadere la colpa su Marcinkus, ma questo indegno non ha creduto! Lui è molto furbo”. “Con queste parole”, conclude Calcara, “si era decretata definitivamente la condanna a morte del Dott. Calvi”.
Non è certo una novità che Paolo VI fosse ricattabile per la sua presunta omosessualità così come non è novità ed era già noto anche senza le dichiarazioni del pentito di Cosa Nostra, che Paolo VI avesse avuto frequentazioni in odor di massoneria.
Lo scrittore omosessuale Robin Bryans infatti aveva raccontato la presunta relazione omosessuale tra mons. Montini e Hugh Montgomery, poi vi è persino stato l’ex Ambasciatore omosessuale Roger Peyrefitte, che raccontò alcuni momenti particolari del Papa e non solo il “New York Times”, che fece anche il nome di un famoso attore italiano, Paolo Carlini, come presunto amante del Papa, qualcuno diceva anche che la Russia ricattasse il Papa per conoscere i nomi dei preti clandestini oltre Cortina, infatti Paolo VI, per la sua omosessualità, fu sottoposto ad un ricatto da parte di massoni che chiesero e ottennero la cremazione dopo la morte.
Mons. Montini disse a P. Felix A. Morlion, OP: «Non passerà una generazione e, tra le due società, (Chiesa e Massoneria) la pace sarà fatta».
Sul blog di Antonio Capone si legge una interessante cronistoria.
Il 20 marzo 1965, Paolo VI ricevette in udienza dei dirigenti del “Rotary Club”, un’organizzazione massonica, e disse: «la forma associativa di quel gruppo para-massonico» era buona, e che “buono era il metodo”, e quindi erano “buoni anche gli scopi”.
Nel 1965, Paolo VI ricevette in Vaticano il Capo della Loggia P2, Licio Gelli, e in seguito, gli conferì la nomina a Commendatore: “Equitem Ordinis Sancti Silvestri Papae”.
Paolo VI ebbe l’elogio funebre del Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, Giordano Gamberini, scrit- to su “La Rivista Massonica”.
Nel Comitato direttivo per una “Bibbia concordata”, Paolo VI volle anche il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, il prof. Giordano Gamberini, uno dei fondatori e “vescovo” della “Chiesa Gnostica” italiana, che è la “chiesa satanista”, fondata in Francia, nel 1888.
Il conte Léon Poncins riferì che la Massoneria, “con Paolo VI aveva vinto”!
L’alto iniziato Marsaudon, parlando di Montini scrisse: «Si può parlare veramente di Rivoluzione, la quale, partita dalle nostre Logge massoniche, s’è estesa magnificamente fin al di sopra della Basilica di S. Pietro».
Paolo VI tolse le “censure” sulla Massoneria, per cui il Gran Maestro Lino Salvini poté dire: «I nostri rapporti con il Vaticano sono ottimi!».
Nel Pontificato di Paolo VI passarono leggi massoniche, come l’aborto, il divorzio, la separazione tra Chiesa e Stato, la degradazione dei Seminari e delle Congregazioni Religiose.
Paolo VI, all’ONU, entrò nella “Meditation Room”, il santuario massonico, al centro del quale vi è “un altare per un Dio senza volto”.
Durante il suo viaggio in Terra Santa, nel 1964, sul monte degli ulivi, Paolo VI abbracciò il Patriarca ortodosso Athenagoras I, massone del 33° grado!
Paolo VI darà il “Suo Pastorale” e il Suo “Anello” al buddista birmano e massone U’Thant, Segretario Generale dell’ONU.
Il 23 marzo 1966, Paolo VI mise al dito del dott. Ramsey, laico e massone, il Suo “nuovo anello” con- ciliare, e poi, assieme a Lui, impartì la “benedizione” ai presenti.
Nel 1971, Paolo VI ricevette in udienza pubblica, in Vaticano, membri della “Loggia massonica” dei “B’nai B’rith, che Paolo VI chiamò: «Miei cari amici!».
L’alto iniziato messicano Carlos Vasquez Rangel ha rivelato che «Angelo Roncalli e Giovanni Montini furono iniziati, lo stesso giorno, agli augusti misteri della Fratellanza».
Paolo VI – secondo esperti di araldica e nobiltà – sarebbe un discendente da ebrei convertiti. Inoltre, Egli sarebbe stato “iniziato” alla Loggia dei B’nai B’rith.
Il Principe Scotersco scrisse che l’elezione al papato del card. Montini fu dovuta all’intervento di alcu- ni rappresentanti dell’Alta Massoneria Ebraica dei B’nai B’rith.
I principali e potenti collaboratori di Paolo VI erano massoni.