Cagliari, scritte contro la polizia “Nessuno choc, i cittadini onesti facciano quadrato”
Comunicato stampa Coisp Cagliari 14 giugno 2014
Oggetto: Scritte contro la Polizia a Cagliari, il Coisp: “Nessuno choc, sappiamo bene quale odio certe persone nutrono verso chi difende lo Stato e la legge. Quelle ingiurie confermano il valore dei colleghi, ma i cittadini onesti facciano quadrato!”
“Sono state definite scioccanti le scritte contro la Polizia comparse sui muri di Cagliari. Ma per noi nessuno choc. Sappiamo bene quale e quanto odio certe persone possano nutrire verso chi difende lo Stato e le sue regole, verso chi fa rispettare la legge e tutela la sicurezza di tutti, e lo fa in maniera efficiente, efficace e senza concedere spazio alcuno a delinquenti e prevaricatori di sorta. Lo sappiamo, ed è per questo che lanciamo l’allarme rosso ogni qualvolta si azzarda troppo nel voler mettere in discussione, a qualsiasi titolo e per qualsiasi motivo, il valore e la bontà dell’operato delle Forze dell’Ordine.
Ogni insinuazione, ogni criminalizzazione, ogni ingiusta ritorsione verso gli Appartenenti al Comparto è come un seme di malapianta che, volente o nolente, cade anche su quel terreno dove alberga l’humus della criminale avversione verso i Rappresentanti delle Istituzioni e delle regole. Ed ecco perché è sempre necessario che tutti i cittadini onesti, e tutte le espressioni della società facciano in ogni occasione quadrato a difesa di quel Corpo che garantisce l’esistenza della democrazia, delle libertà e dei diritti della gente”.
E’ questo il primo commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a quanto avvenuto ieri in Sardegna dove minacce e ingiurie contro la Polizia e contro il Capo della Squadra Mobile della Questura, Leo Testa, sono comparse sui muri di Cagliari ed a Quartu Sant’Elena. “Speziale libero”, “1000 Raciti”, “+ sbirri morti”, “Leo Testa infame” sono solo alcune delle scritte comparse nel corso della notte e segnalate alla Questura. Gli episodi, come ampiamente spiegato dagli organi di informazione, sono da interpretare come una vera e propria reazione alla forte azione repressiva antidroga e contro altre manifestazioni criminali condotta brillantemente dalla Polizia.
Lo stesso Testa, non a caso, è già stato preso di mira il 24 aprile scorso con frasi ingiuriose, scritte con vernice spray sui muri della facoltà di Giurisprudenza in viale Frà Ignazio, e riferite alla forte azione repressiva della Mobbile in merito all’indagine sui centri massaggi cinesi scoperti, sequestrati e chiusi a Cagliari ed a Quartu Sant’Elena.
“Le offese dei delinquenti sono solo la conferma della bontà dell’operato dei colleghi impegnati in una realtà difficile ed estremamente sacrificante – aggiunge Maccari -, le minacce, poi, sono solo un sassolino lanciato nel vuoto, e producono l’effetto di rinvigorire la volontà di operare sempre più incisivamente a difesa del territorio e dei cittadini, come fino ad oggi hanno saputo fare l’ottimo Leo Testa ed i suoi uomini. Resta, intollerabile, quella sì, l’aggressione violenta e vigliacca a famiglie distrutte dalla brutalità della violenza di barbari senza dignità e senza umanità, che già troppo hanno pagato per aver scelto di condividere la vita al fianco di Servitori dello Stato poi sacrificati sull’altare del dovere. Ed il dovere dell’Italia intera, per parte sua, è di tradurre nei fatti tutta la solidarietà dovuta alla famiglia Raciti ed a tutte le altre, piegate ma certamente non spezzate dal dolore profondo e incolmabile, vissuto con la stessa forza e con la stessa fierezza con cui si sono condivisi i valori incarnati dai propri cari quando erano in vita e rappresentati ancor di più oggi che non sono più fra noi. Tradurre nei fatti quella solidarietà: noi perseverando instancabili nel nostro lavoro, le Istituzioni supportando chi contrasta il male e ne diventa sempre più il bersaglio, i cittadini non dimenticando mai quanto costa essere un Appartenente alla Polizia di Stato e per ciò sentendo la necessità e l’obbligo di fare la propria parte collaborando in ogni modo possibile alla difesa della legalità e sapendo orgogliosamente schierarsi dalla parte di chi porta la divisa”.