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Magliette Mondiali 2014, analisi TÜV RHEINLAND

 

image001 (1)I risultati? Il 30% delle magliette testate contiene sostanze vietate: materiale plastificante vietato ampiamente usato, oltre a presenza di cadmio e sostanze cancerogene. Solo 30 magliette su 90 risultano esenti da sostanze tossiche e superano tutti i test di laboratorio. And the winner is: Bosnia-Erzegovina. L’Italia arriva nei quarti di finale.

Pogliano Milanese, giugno 2014Per il calcio non si soffre solo metaforicamente: i tifosi che vestono le magliette delle loro squadre rischiano di soffrire, oltre che per i risultati delle partite della Coppa del Mondo 2014, anche per la loro la salute. Lo comunica il risultato di un test condotto da TÜV Rheinland che, dopo aver acquistato 90 maglie delle 32 nazionali (anche in versione bambini) partecipanti a Brasile 2014 e averle testate in laboratorio, ha scoperto che possono essere tossiche e dannose per la salute degli appassionati. Il problema? La presenza di alcune sostanze tossiche e il superamento dei valori limiti del tessile della legge Europea. Tutte le magliette testate non sono state acquistate presso rivenditori ufficiali FIFA o DFB (associazione tedesca calcistica) o negozi di marca, ma provengono da mercati, negozi di souvenir o Internet, e sono state acquistate ad un prezzo massimo di € 15.

Il test: svolgimento a gironi

TÜV Rheinland ha messo in campo tutte le magliette nei gironi facendole ‘giocare’ secondo il criterio dell’eliminazione diretta per determinare il campione del mondo del tessile 2014: le 90 magliette, testate nel laboratorio tessile per sostanze tossiche e qualità di TÜV Rheinland a Istanbul, Turchia, hanno gareggiato l’una contro l’altra in base alle estrazioni nella fase a gironi e partite successive. Un vincitore tessile è stato poi scelto in base ai risultati ottenuti sino ad arrivare alla finale, con la proclamazione del Campione del Mondo 2014.

Abbiamo pianificato la campagna come fossimo un oracolo alternativo che predice i risultati. Solo che i risultati del nostro test sono allarmanti: un terzo delle magliette testate è così pieno di sostanze tossiche che non dovrebbero nemmeno essere vendute – almeno in Europa o negli Stati Uniti – e solo un terzo delle t-shirt è riuscita effettivamente a passare con successo tutti i test”, dichiara Frank Dudley, portavoce di TÜV Rheinland.

Le magliette sono state testate secondo le seguenti norme:

  • L’uso di specifici coloranti azoici verificati secondo DIN EN 14362-1 e -3: alcuni coloranti azoici sono sospettati di essere cancerogeni e sono pertanto vietati nell’uso di prodotti tessili.

  • Identificazione di cadmio secondo DIN EN 1122: Cadmio e i suoi componenti sono classificati da “pericolosi per la salute” ad “altamente tossico”. Il cadmio è rigorosamente proibito da dicembre 2011 per esempio nelle tinture.

  • Metodo di prova per gli ftalati in conformità a DIN EN 15777 e DIN EN 14372:

Alcuni ftalati, che sono utilizzati come plastificanti in diverse materie plastiche possono causare problemi di salute, perché ad esempio sono sospettati di agire come ormoni e causare infertilità.

  • Prove di odore di soggetti norma SNV 195651, che riguarda lo sviluppo di odori nei prodotti finiti tessili.

  • Valutazione dell’etichettatura dei prodotti conformemente al regolamento europeo dell’etichettatura del tessile (Regolamento 1007/2011).

  • Qualità visiva dei tessuti dopo diversi cicli di lavaggio.

  • Lavorazione e opinione generale sui prodotti mediante ispezione visiva.

Risultati sorprendenti ed allarmanti: il 30% delle magliette supera i limiti di legge sulla presenza di sostanze tossiche

I test hanno stabilito che oltre il 30% delle magliette superano i valori limiti di legge per le sostanze tossiche testate. 32 t-shirt superano il limite Europeo per gli ftalati, i plastificanti utilizzati principalmente per stampe su tessuti, sospettati di agire come ormoni e pertanto vietati nei prodotti tessili. 5 magliette superano il limite Europeo per il cadmio, un metallo pesante che può anche rivelarsi pericoloso in concentrazioni più elevate e può causare reazioni cutanee. La maglietta targata Belgio ha oltrepassato la soglia Europea consentita per i coloranti azoici, riconosciuta come sostanza cancerogena e pertanto vietata sui prodotti tessili. Anche la qualità lascia a desiderare: 25 t-shirt risultano scadenti nella lavorazione e dopo i cicli di lavaggio cui sono state sottoposte, 28 t-shirt presentano segni di deterioramento.

Solo 30 magliette su 90 risultano esenti da sostanze tossiche e superano tutti i test di laboratorio.

I favoriti crollano nel turno preliminare

Dopo la fase a gironi, Messico, Camerun, Australia, Cile, Grecia, Costa Rica, Uruguay, Svizzera, Honduras, Nigeria, Ghana, Corea e Russia sono stati eliminati. L’oracolo tessile di TÜV Rheinland ha pronosticato che i favoriti della Coppa del Mondo – Argentina e Germania – hanno fallito prima degli Ottavi di finale a causa della violazione sui limiti delle sostanze tossiche consentiti. La finale della prima Coppa del Mondo delle magliette di tifosi ha visto il Portogallo faccia a faccia contro la Bosnia-Erzegovina: la Bosnia-Erzegovina è risultata la vincitrice, con la maglia migliore. L’Italia arriva ai quarti di finale insieme a Francia, Olanda, Costa d’Avorio, Algeria e USA che si piazza in terza posizione.

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TÜV Rheinlandwww.tuv.com/itTÜV Rheinland è leader mondiale nei servizi di certificazione ed ispezione di terza parte, fondato 140 anni fa. Il Gruppo è presente nel mondo in 65 paesi con 18.000 dipendenti. Il fatturato annuo è pari a 1,6 miliardi. Gli esperti indipendenti di TÜV Rheinland sono sinonimo di qualità, efficienza e sicurezza per le persone, la tecnologia e l’ambiente. TÜV Rheinland ispeziona attrezzature tecniche, prodotti e servizi, segue progetti internazionali e supporta le aziende nell’ottenimento delle certificazioni dei sistemi di gestione. Per far questo TÜV Rheinland dispone di una rete globale di laboratori approvati e centri di formazione. Dal 2006, TÜV Rheinland è membro della United Nations Global Compact per promuovere la sostenibilità e combattere la corruzione. In Italia è presente a Milano, Padova, Bologna e Siracusa.

 

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