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Maturità 2014: ride la gazza nera sugli aranci, Quasimodo. Analisi testuale

downloadMaturità 2014 è uscito un testo poetico, eccolo. Il testo è una poesia Ermetica di Salvatore Quasimodo
Ride la gazza nera sugli aranci

Forse è il segno vero della vita:
intorno a me fanciulli con leggeri
moti del capo danzano in un gioco
di cadenze e di voci lungo il prato
della chiesa. Pietà della sera, ombre
riaccese sopra l’erba così verde,
bellissime nel  fuoco della luna!
Memoria vi concede breve sonno;
ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo
per la prima marea. Questa è l’ora:
non più mia, arsi, remoti simulacri.
E tu vento del sud forte di  zàgare,
spingi la luna dove nudi dormono
fanciulli, forza il puledro sui campi
umidi d’orme di cavalle, apri
il mare, alza le nuvole dagli alberi:
già l’airone s’avanza verso l’acqua
e fiuta lento il fango tra le spine,
ride la gazza, nera sugli aranci

La poesia fa parte della raccolta «Ed è subito sera» pubblicata nel 1942 e compresa nella sezione «Nuove poesie». La lirica assume una valenza polisemica, il linguaggio si chiude ai modi della comunicazione esplicita e diretta poiché si alimenta della esperienza ermetica dello scrittore. Il poeta rievoca la sua terra di Sicilia facendo leva su procedimenti sinestetici ed analogici che rimandano a sensazioni e immagini del passato (fanciulli..danzano in un gioco di cadenze e di voci, il prato della chiesa,ombre..bellissime nel fuoco della luna).

Il componimento è caratterizzato da un dinamismo di gesti, colori e suoni che in parte aprono lo scenario criptica dei significati. Al verso 11 la tensione si accresce nella serie degli imperativi con funzione conativa, nell’epilogo del componimento gli endecasillabi si inarcano in una serie di enjambement e di suoni aspri che nel ritmo accelerato delineano lo stato di angoscia e dolore esistenziale dell’io lirico. Sempre sul piano del significante da notare la fitta rete di assonanze ed allitterazione tra le parole arsi-simulacri, forza di puledro, apri il mare, s’avanza verso l’acqua…. La gazza nera è immagine di morte, preludio di sciagura alla maniera dei «meridiani di morte, nuvole di sangue, uccelli neri» presenti in Uomo del mio tempo di poco successiva.

E’ bene ricordare che la poesia italiana degli anni Trenta è condizionata dal Fascismo (attraverso una dura politica di censura), che ha portato al ritorno dei canoni classici e della tradizione letteraria italiana. Molti letterati in questo periodo preferiscono tacere e non protestare nei confronti del regime. Uno di questi artisti è Salvatore Quasimodo. Nei versi del secondo dopoguerra, si avverte un mutamento significativo: Quasimodo aderisce ai temi politici della Resistenza con generoso impegno di poeta civile, cercando un dialogo con il mondo e con gli uomini sulla scia delle nuove problematiche sociali.  Quasimodo spesso afferma“La posizione del poeta non può essere passiva nella società, perché con la poesia si può attivare il cuore degli uomini e indurli alla riflessione per cambiare il mondo”afferma lo stesso Quasimodo.

In questo brano il  poeta siciliano, ormai da tempo lontano dalla sua terra natìa, sollecitato dall’ora serale d’un plenilunio, che gli richiama altre notti di altri pleniluni, si abbandona all’onda dei ricordi, rievocando con ardente partecipazione lontani ricordi della sua fanciullezza, trascorsa in selvaggia libertà presso il mare di Sicilia, terra d’origine del poeta, con i suoi odori e i suoi colori, le radici, i legami, il mitico mondo dell’infanzia. L’isola diventa, attraverso la mitizzazione del ricordo, una terra felice, fuori dalla storia, priva di ogni connotazione geografica, una terra promessa, un sogno.

Ride la gazza è in questo senso un testo esemplare: al ricordo, tanto forte da sembrare vero, dei giochi di fanciulli sul prato antistante la chiesa, della marea, del vento con il suo odore di zagare, dell’airone che s’avanza verso l’acqua,della gazza nera sugli aranci, dei puledri che corrono si contrappone, ugualmente intensa, la consapevolezza che tutto ciò non potrà più tornare: la poesia vive allora del dissidio tra passato e presente, tra sogno e realtà, tra illusioni e delusioni.
Tema centrale della lirica è quindi l’affermazione dell’irripetibilità di certe
momenti della nostra vita, momenti dell’infanzia, dell’innocenza, della purezza,
che il tempo trasforma inevitabilmente; si tratta di una poesia ricca di immagini, che si susseguono una dopo l’altra nella mente del poeta, immagini fatte di suoni, colori e profumi.

 

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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