Palermo: Arrestati i capimafia di San Lorenzo Resuttana. Scoperto killer Joe Petrosino
Maxioperazione antimafia all’alba a Palermo arrestati i nuovi presunti capimafia del mandamento di San Lorenzo Resuttana, in carcere sarebbero stati tradotti almeno 90 uomini, nell’operazione non ci sarebbe stato nessun contributo dei pentiti.
Il gruppo era specializzato in estorsioni e almeno 30 sarebbero persino state accertate dagli inquirenti. Ma sembra che solo pochi, tra i commercianti e imprenditori costretti a pagare il ‘pizzo’, abbiano denunciato i loro estorsori rifiutandosi di pagare.Tra gli arrestati c’è anche Girolamo Biondino, 66 anni, fratello di Salvatore Biondino, l’autista del boss Totò Riina. Secondo gli inquirenti Biondino, che dopo la scarcerazione stava finendo di scontare un residuo di pena con la misura di prevenzione della ‘casa lavoro’ al Nord, sarebbe uno dei personaggi principali della famiglia mafiosa di San Lorenzo E c’è anche un retroscena nella maxioperazione: a distanza di oltre un secolo è stato infatti svelato chi ha ucciso il 12 marzo 1909 Joe Petrosino, il poliziotto italo-americano venuto a Palermo per sgominare una banda di mafiosi.
A rivelarlo, senza sapere di essere ascoltato dalle cimici degli investigatori, è stato uno dei discendenti del killer. Domenico Palazzotto, 29 anni, si vantava con gli amici che il killer di Petrosino era stato uno zio del padre: “Ha fatto lui l’omicidio del primo poliziotto ucciso a Palermo. Lo ha ammazzato lui Joe Petrosino” ha detto agli amici mentre le microspie lo registravano.
Joe Petrosino fu ucciso alle 20:45 del 12 marzo 1909, tre colpi di pistola in rapida successione e un quarto sparato subito dopo suscitarono il panico nella piccola folla che attendeva il tram al capolinea di piazza Marina a Palermo.
L’operazione ‘Apocalisse’ è “molto importante perché incide su un mandamento da sempre strategico per Cosa nostra, un tempo regno incontrastato dei Lo Piccolo e da sempre al centro delle attività di controllo di Cosa nostra”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo.
“Si tratta di un’operazione interforze gestita di comune accordo e in piena sintonia e condivisione delle tre più importanti forze di polizia – dice ancora Messineo – E’ la dimostrazione di un forte impegno dello Stato e della totale assenza di divisioni e conflitti e di un efficace coordinamento assicurato dalla Dda”. ADNK