Contrabbando di valuta: nel primo semestre 2014 intercettati ai valichi quasi 10 chili e 95 monete d’oro e quasi 10 milioni di euro
La stampa non ne parla e i media trascurano il fenomeno, ma dalle isolate ma quotidiane notizie che appaiono, specie sui media locali, un fiume di denaro in piena e di metalli preziosi in particolare oro, starebbe uscendo ed entrando dai confini italiani per finire chi sa dove sottraendosi alla giusta tassazione con ciò causando un danno all’erario e come al solito ai cittadini onesti.La guardia di finanza in occasione della celebrazione dei 240 anni dalla fondazione del corpo, ha reso pubblici alcuni dati ai controlli doganali con cui ha intercettato ai valichi di frontiera con la Svizzera della Guardia di Finanza relativi al suo 2014. Controlli che hanno consentito di intercettare presso i valichi di confine complessivamente valuta per oltre 9,5 milioni di euro. Di questi sono stati sequestrati oltre 640.000 euro, 327.805 euro incassati quale oblazione, e contestate 512 infrazioni alla normativa valutaria.
Dai controlli di natura valutaria è stata inoltre acquisita documentazione (estratti conto, libretti di assegni, carte di credito, bancomat, ecc.) attestante presumibile disponibilità di valuta all’estero per un valore stimato complessivamente per circa 43 milioni di euro, e che costituirà base per sviluppi investigativi delle posizioni reddituali degli intestatari, che verranno svolte dai Reparti della Guardia di Finanza territorialmente competenti. Sempre nel periodo in esame, sono stati complessivamente sequestrati circa 10 Kg. di oro in lingotti e 96 monete d’oro (Krugerrand del Sud Africa del peso di grammi 31,103 ciascuna).Il flusso di capitali italiani verso altri paesi non conosce crisi anzi, negli ultimi mesi ha conosciuto un certo incremento. Lo confermano i dati del comando provinciale della Guardia di Finanza di Como, da cui dipendono i principali valichi.Cifre in linea con il 2013 ed equamente distribuite tra valori in ingresso e in uscita dall’Italia rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“.
Lecce, 24 giugno 2014
Giovanni D’AGATA