Editoriali

L’evoluzione del Playground

 

IMG_0340Il classico playground esterno al quale siamo tutti abituati si evolve. Il concetto di puramente ludico viene ampliato, non più solo scivoli, tubi, sfere colorate o ciambelle! Il parco giochi a cui ormai da anni siamo abituati, anche se sempre più colorati e divertenti, non basta più.

Fino al 16 maggio 2014 nella Casa delle Armi al Foro Italico, troverete un’esposizione collettiva curata da Bartolomeo Pietromarchi e Maria Alicata, un’iniziativa che consente di vivere il contemporaneo in maniera inedita. Un progetto che ha come scopo avvicinare i più piccoli all’arte.

Il Playground muta in luogo sperimentale dove l’arte si mescola al divertimento, coinvolgendo il bambino fino a farlo diventare il protagonista dell’Installazione.

I lavori che Sten&Lex, Gabriele De Santis, Ruth Proctor e Giuseppe Stampone hanno creato per questo evento offrono la possibilità ai bambini, dai 5 ai 15 anni, di giocare letteralmente con l’arte. Un modo sicuramente inedito di fondere arte contemporanea con un momento ludico. Far affacciare i bambini in maniera precoce all’arte è difficile, si annoiano facilmente o non capiscono, mentre realtà come questa non corrono sicuramente tali rischi.

A Torino invece nasce il primo parco giochi interattivo. É stato presentato sabato 10maggio al Salone del Libro il primo parco giochi al mondo con un’app propria. I ragazzi possono scaricare l’app che quando viene avviata apre un mondo di realtà aumentata, aggiungendo al parco giochi un’ulteriore dimensione di personaggi e storie.

Unisce il Playground classico con un concetto di apprendimento digitale basato sulle fiabe di Hans Christian Andersen.

Un concetto tutto nuovo, un modo per unire avanguardia e gioco. Alle nuove generazioni non basta più il vecchio scivolo, ora i giochi devono essere più stimolanti e interattivi. Quale modo migliore di unire la tecnologia, l’apprendimento, l’attività fisica all’aria aperta se non uno Smart Playground?!

Purtroppo ci vorrà un po’ di tempo prima di diventare di uso comune, per ora i giovanissimi dovranno accontentarsi dei tradizionali parchi gioco dove c’è solo la loro fantasia a farli divertire.

 

 

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