Sardegna: allarme CNA. Cresce numero dei fallimenti
Cresce in Sardegna il numero dei fallimenti:
dal 2008 ad oggi sono stati accertati 1200 fallimenti (ogni mese sono fallite 1,1 imprese ogni 10mila attive)
Nei primi 5 mesi del 2014 hanno portato i libri in tribunale 144 aziende sarde (40 in più rispetto allo stesso periodo del 2013)
Il 48% dei fallimenti ha riguardato imprese medio piccole (tra 2 e 9 addetti), il 30% imprese con un solo addetto. Ma è altissima anche la percentuale di mortalità delle imprese con più di 9 addetti
La percentuale di fallimenti raddoppia nel settore delle costruzioni
Piras e Porcu (CNA): urgente rilanciare la domanda – serve terapia d’urto che rompa la stagnazione in corso
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Continua crescere in Sardegna il numero dei fallimenti: nei primi cinque mesi del 2014, 144 imprese sarde hanno portato i libri in tribunale, 40 in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Secondo il registro delle imprese delle Camere di commercio – dal quale risulta il complesso delle imprese iscritte a procedure concorsuali (fallimenti, liquidazione coatta, concordato o amministrazione controllata) – dal 2008 al maggio 2014 sono stati accertati nella nostra regione oltre 1200 fallimenti. In sostanza in Sardegna ogni mese sono fallite 1,1 imprese ogni 10 mila imprese attive iscritte ai registri camerali nel 2008 (da cui sono esclusi liberi professionisti e imprese della pubblica amministrazione).
I dati sono stati resi noti dal Centro studi dalla Cna Sardegna che attesta quanto la complessa crisi economica abbia fatto lievitare negli ultimi anni il numero di procedure concorsuali ai danni delle imprese isolane. Dai 77 fallimenti del 2008 e dai 107 del 2009 si è infatti passati alle 251 del 2012 fino alle 262 del 2013. «Stando ai dati relativi ai primi cinque mesi dell’anno in corso – spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna – alla fine del 2014 le imprese in fallimento potrebbero essere ancora in aumento: ne risultano infatti censite 144, contro le 104 dello stesso periodo dello scorso anno. Occorre con urgenza rilanciare la domanda con una terapia d’urto che smuova l’effetto paralizzante che la stagnazione in corso produce sul sistema economico isolano».
In base allo studio della Cna quasi il 48% di fallimenti ha riguardato imprese di medio-piccola dimensione (tra 2 e 9 addetti) e per quasi il 30% imprese con un unico addetto. Tuttavia, considerando la micro-struttura del sistema imprenditoriale regionale (il 96% delle imprese ha meno di 9 addetti), in rapporto allo stock del 2008, la percentuale di fallimenti tra le imprese con più di 9 addetti risulta decisamente più elevata: quasi il 5% (cioè più di 6 imprese al mese ogni 10 mila imprese attive), contro lo 0,7% tra le imprese più piccole.
«La situazione – dichiarano i vertici CNA – appare decisamente più grave per le imprese del settore edile, ancora nel pieno di una delle più importanti crisi della sua storia recente. Dal 2006 il settore ha iniziato a perdere investimenti e non ha smesso di farlo fino al 2013. Alla fine del 2013 il mercato ha perso circa il 40%, raggiungendo così il livello minimo degli anni 2000, e le prospettive per il 2014 non vanno oltre la stagnazione».
Tra le imprese di costruzioni la percentuale di fallimenti rispetto allo stock nel periodo 2008-2014 è pari al doppio rispetto al resto delle imprese regionali (1,4% contro lo 0,7%): il che vuol dire che ogni mese su ogni 10mila imprese di costruzioni attive in Sardegna a partire dal 2008 1,9 sono fallite (negli altri settori economici la frequenza risulta meno della metà).
Eppure, stando ai dati dell’osservatorio trimestrale sui fallimenti di imprese del CRIBIS (gruppo CRIF), il sistema imprenditoriale sardo non è quello più colpito nel panorama italiano in termini di fallimenti di azienda. Considerando il periodo 2009 – primo trimestre 2014, le regioni che hanno visto la maggiore frequenza di fallimenti tra le imprese regionali sono quelle del Centro-Nord, in particolare Lombardia e Friuli al Nord, e poi Marche e Lazio al Centro. La Sardegna mostra invece un tasso mensile di fallimenti anche inferiore alle medie del Mezzogiorno.