Commissione Cun Conigli, Anlac: Governo rispetti risoluzione del Parlamento senza finzioni
Sono passati circa cento giorni, ma il Governo non ha ancora dato corso all’ ultima risoluzione approvata dalla Commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
E’ davvero singolare e vergognoso – prosegue – su una vicenda economica così grave, su cui peraltro il parlamento si è più volte pronunciato, che si continui con il passo del gambero senza risolvere i problemi posti sul tappeto.
Tra gli impegni più importanti – aggiunge – due erano quelli più urgenti: garantire un processo di miglioramento del regolamento istitutivo della Commissione unica nazionale (CUN) e pervenire alla cessazione dell’attività di accertamento dei prezzi svolta dalla Commissione conigli della Borsa merci di Verona.
Ad oggi, non solo – fa notare l’ Anlac – la borsa merci continua ad agire, senza cessare l’ attività, ma addirittura i dirigenti del Ministero, si sono attivati in una mediazione finalizzata a trasformare la borsa merci in Cun. Una vera e propria mediazione al ribasso, tesa a svilire la portata riformatrice della Cun.
Si vuole cioè privare – sottolinea l’ associazione – la facoltà degli allevatori commissari di definire i prezzi dei propri conigli, demandando in caso di disaccordo questo compito ad altri soggetti esterni, non commissari. Una sorta di sovrastruttura chiamata “Comitato Cun”, che non era mai esistita in tutte le numerose versioni dei precedenti regolamenti e che vuole trasferire dentro la Cun il medesimo modello di funzionamento anticoncorrenziale delle borse merci. La borsa merci continua, infatti, ad agire indisturbata fissando i suoi prezzi, anche senza gli allevatori, proprio grazie al suo comitato di borsa. E per i dirigenti del Ministero questo è normale, come pure è normale assistere a quotazioni sottocosto senza segnalarlo alle autorità competenti. La colpa sarebbe solo del (finto) mercato. Non ci sono manovre per i controllori, ma solo per i controllati.
E’ per tutte queste ragioni che diversi allevatori commissari, per protesta, non partecipano alle sedute Cun dagli inizi dell’ anno in corso.
Il risultato deludente del governo – conclude – che doveva migliorare il regolamento, tende così a suggerire soluzioni peggiorative, assecondando le volontà delle lobby industriali, in una mediazione che continua a favorire la fissazione di prezzi illeciti e condizioni di vendita sottocosto vietate, in palese contrasto con le indicazioni dell’Antitrust e del Parlamento.