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Un altro phothored a Lecce e le multe per raddrizzare le finanze

telecamera Sicurezza stradale o un nuovo strumento per fregare e mungere i cittadini?

Nella città delle multe facili non passa mese che non si scopra un’altra trovata dell’amministrazione cittadina per rimpinguare le proprie “casse” a suon di verbali seriali ai malcapitati che vi transitano.


E così scopriamo che è già posizionato un nuovo photored su uno dei viali più trafficati del centro urbano di Lecce, viale U. Foscolo, già oggetto del famigerato altro apparecchio, pietra dello scandalo delle multe mai notificate dalla Lupiae Servizi, come denunciato qualche giorno fa dallo “Sportello dei Diritti”.Ancora una volta, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è lecito dubitare della necessità di tale “selva” di strumenti a fini di sicurezza stradale perché questa pratica, come denunciamo da anni, è all’ordine del giorno in quasi tutti i comuni, anche se talune amministrazioni la ritengono un sistema corretto per tentare il proprio “risanamento” preventivando già nei propri bilanci l’aumento degli introiti rivenienti dagli apparecchi, spesso posizionati in luoghi strategici, come delle vere e proprie “trappole” per automobilisti.Ed allora, se è vero che è un comportamento che sfiora la “criminalità” attraversare l’incrocio con il semaforo che proietta luce “rossa” per i rischi connessi alla sicurezza stradale, è anche vero che vessare i cittadini con multe scientificamente elevate a raffica, molte illegittime perchè in gran parte dei casi non si tiene conto della reale situazione venutasi a creare nel traffico cittadino, ad esempio per la formazione di code all’intersezione “incriminata”, non ci resta che avvisare tutti i cittadini che percorreranno viale Ugo Foscolo, di prestare la massima attenzione e di ricorrere ai verbali contestati, ogni qual volta si riterrà illegittima la procedura di rilevazione.

Lecce, 19 luglio 2014                                                                                                                                                                                            

                                                                                                                                                                                   Giovanni D’AGATA

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