Catanzaro. Memorial Barone. Maccari in un Paese civile non può mancare omicidio stradale
Sei morti. Sei vite spezzate, ed altrettante famiglie distrutte. E’ questo il prezzo di due fotografie scattate con l’autoscatto del cellulare, il più famoso “selfie”.
Fotografie che ritraggono l’ultimo istante di vita di volti che nessuno vedrà più, immagini di due vittime ed inconsapevoli carnefici che, per autoprodurre un ricordino della propria corsa in auto, ci hanno lasciato la pelle, propria e di altre quattro persone.
L’agghiacciante notizia dei due incidenti avvenuti nella sola giornata di ieri in due diversi e distanti punti del Paese è stata consegnata all’immensa folla che gremiva una piazza attonita da Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, che ha lasciato il palco del “Memorial Barone” con un preciso invito: “Tornando a casa continuate a pensare a quei due selfie, voi ragazzi e soprattutto voi genitori”.
Un invito in linea con le parole prevenzione ed educazione, e cioè con il taglio e lo scopo principale ed essenziale dell’iniziativa che, da dodici anni ormai, si ripete a Catanzaro Lido per volontà di Emilio Barone il quale, da sempre affiancato e supportato dal Coisp, ha così dato un senso all’inconsolabile lutto di padre che lo attanaglia da quella tragica giornata di tredici anni fa, quando perse suo figlio Giovanni in un terribile incidente stradale.
Prevenzione, educazione. Leit motiv di una serata in cui tutti i numerosi ospiti hanno insistito proprio sulla carenza ed inadeguatezza dei sistemi e delle agenzie educazionali, prima fra tutte spesso la famiglia, laddove “dal nostro punto di osservazione – ha aggiunto Maccari – notiamo purtroppo delle inquietanti compromissioni dell’ordine di priorità e delle regole che vengono inculcate ai ragazzi, quando ci troviamo a dover ‘combattere’ con genitori che soprassiedono e giustificano in maniera assurdamente irresponsabile comportamenti gravissimi dei loro figli”.
Educazione, parola d’ordine anche degli straordinari testimonial sportivi della serata, che si è svolta in una piazza Brindisi assiepata all’inverosimile nel quartiere marinaro del capoluogo, il neo-acquisto della squadra di calcio della città, Djomansy Kamara, e lo storico capitano della Pallacanestro Catanzaro, Andrea Cattani, campioni che di regole e di rispetto degli altri e dei limiti se ne intendono eccome, e che hanno lanciato un messaggio perfettamente efficace quanto semplice: “La vita non è un gioco, è una sola e non si può sprecare”.
Educazione e prevenzione hanno avuto tanti diversi volti, ieri sera nel capoluogo calabrese, anzitutto il volto scolpito allo stesso modo dal dolore, dalla forza di volontà e dalla capacità di sperare di Emilio Barone, conduttore della serata assieme a Giuseppe Brugnano, Segretario Generale del Coisp Calabria; il volto delle sue bellissime figlie, e sorelle di Giovanni, Corinne e Annalisa; il volto dei tanti giovani ballerini, dei cabarettisti, dei cantanti che si sono succeduti sul palco per arrivare a loro modo al cuore ed all’animo dei presenti; il volto degli straordinari attori del film “La prima volta”, il cortometraggio di 8 minuti prodotto dal Coisp e proiettato lo scorso anno nel corso del Congresso Nazionale, che racconta con scioccante brutalità unita ad un pizzico di trascendenza l’angoscia che attanaglia i Poliziotti chiamati a portare ai familiari delle vittime degli incidenti stradali la peggiore delle notizie, “perché essere Poliziotto vuole dire anche questo – ha ricordato Brugnano -, condividere e acquisire ogni volta una parte di quella disperazione che aggredisce le vittime che noi raccogliamo in strada. Poliziotto è anche questo, pur se nessuno pensa a quante temibili responsabilità si va incontro indossando la divisa”. Responsabilità che significano senso del dovere e generosità, che mietono tante e tante vittime fra gli Operatori in divisa: “La maggior parte dei colleghi deceduti in servizio – ha voluto sottolineare Maccari – appartengono alla Polizia Stradale, e mi preme e mi va di far notare che muoiono mentre prestano soccorso agli altri”.
Poliziotto è affrontare il tema della sicurezza stradale e degli incidenti in ogni modo ed in ogni circostanza, anche e soprattutto dal punto di vista della prevenzione e della diffusione della cultura della legalità, del rispetto delle regole e del senso civico ormai quasi smarrito, come hanno ben spiegato il Vice Questore Vicario di Catanzaro, Alessandro Meneghini, ed il Vice Questore Aggiunto in servizio presso il Compartimento della Polizia Stradale della Calabria, Sabrina Santo, il cui intervento ha aggiunto il necessario tecnicismo alla trattazione di un tema talmente complesso.
Ma, nel cuore di tutti quelli che erano presenti in quella piazza, educazione e prevenzione hanno assunto soprattutto l’indimenticabile volto dei parenti delle vittime degli incidenti stradali che hanno portato la propria testimonianza.
La mamma del piccolo Matteo, deceduto lo scorso 27 agosto a Sellia Marina dopo essere stato travolto da un Suv, il padre e la sorella di Massimo Impieri, Poliziotto deceduto lo scorso anno a Crotone mentre effettuava i rilievi di un incidente stradale. Maschere di sofferenza mista al coraggio ed alla forza di essere lì per gli altri. Testimonianze silenziose, occhi struggenti, sguardi e posture che hanno detto più di mille parole. Impossibile restare indifferenti di fronte a tanta dignitosa forza e generosità. Impossibile per chiunque non riflettere, non pensare di volersi impegnare perché certe tragedie non debbano ripetersi e non tanto frequentemente.
Sulle strade italiane, ogni anno, si registra infatti una vera e propria strage, come aveva ricordato Maccari presentando l’iniziativa, dal momento che dal sito dell’Istat si apprende che ‘nel 2013, sulla base di una stima preliminare, si sono verificati in Italia 182.700 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti, entro il trentesimo giorno, è pari a 3.400, mentre i feriti ammontano a 259.500’. E se va detto che ‘rispetto al 2001, il numero di morti è diminuito nel 2013 del 52,1%’, e che ‘il programma Europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020 prevede un ulteriore dimezzamento del numero dei morti sulle strade entro il 2020 ed una riduzione dei feriti gravi, c’è però anche da aggiungere che ancora molto va fatto. Ed a quel “molto” Emilio Barone ed il Coisp contribuiscono ogni anno significativamente, molto significativamente a guardare i numeri delle presenze di ieri sera a Catanzaro Lido.
“Ma puntare sull’educazione e sulla prevenzione non basta, è assolutamente necessario aggiornare gli strumenti normativi che consentano di incidere significativamente sul fenomeno e giungere finalmente all’agognata fattispecie dell’omicidio stradale, inseguita almeno dalle ultime sette Amministrazioni ed incredibilmente ancora non divenuta realtà”, ha rimarcato con la massima decisione Maccari, condiviso ed appoggiato da tutti i presenti, ed in special modo dai rappresentanti del Comune di Catanzaro – che in questa edizione “istituzionalizzata” ha dato il proprio patrocinio all’evento inserendolo nel cartellone degli appuntamenti dell’estate 2014 -, i quali hanno parlato per bocca del Consigliere Roberto Rizza, che ha strappato “un applauso a scena aperta” quando ha esordito: “La prima cosa che mi preme dire è che ho sentito troppi grazie all’Amministrazione da questo palco. Non può e non deve esistere alcun grazie. Appoggiare ed anzi incentivare manifestazioni di straordinario valore per la cittadinanza come quella di stasera è solamente un dovere ed il grazie va ad altri”.
E’ certamente così. Primo fra tutti a chi dal dramma sà far filtrare un raggio di luce, a chi dal fango sà far spuntare un bellissimo fiore, come quelli che componevano il mazzo che il padrone di casa, Emilio Barone, ha dedicato come ogni anno alla sua dolcissima moglie, e madre di Corinne, Annalisa, e l’angelo Giovanni.
Con gentile richiesta di pubblicazione e diffusione