Una applicazione per smartphone per facilitare donazione di organi
La donazione degli organi è un gesto di generosità che può salvare o migliorare le vite altrui. Per facilitare la donazione di organi in Svizzera è stata appena inventata un’apposita applicazione per gli smartphone che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene non solo interessante, ma anche da replicare nel nostro Paese dove la farraginosità e lentezza delle procedure potrebbe essere attenuata da questo sistema.Quando l’utilizzatore arriva al pronto soccorso la sua tessera di donatore viene mostrata sullo schermo del telefono ed è accessibile al personale curante senza codice.
A comunicarlo in data odierna la Fondazione nazionale svizzera per il dono e il trapianto di organi Swisstransplant che sostiene che si tratta della prima volta al mondo che si sperimenta un’iniziativa del genere.La nuova tessera di donatore è disponibile tramite l’applicazione Echo 112, che consente ai soccorritori di localizzare una persona in Svizzera e all’estero ed è già utilizzata da oltre 350’000 persone nella Confederazione.La sua forma digitale è stata sviluppata da Jocelyn Corniche, un anestesista dell’ospedale universitario vodese (CHUV) il principale ospedale di Losanna. Essa genera due carte: una per i medicinali assunti, le allergie e le persone da contattare; l’altra per le informazioni relative al dono di organi. Per facilitare il riconoscimento dei donatori, la notifica appare sullo schermo bloccato in presenza di un dispositivo di connessione senza fili Bluetooth. Altri dati personali non vengono segnalati. Alla stampa svizzera l’inventore ha ammesso che questo sistema raggiunge solo la popolazione più giovane ed “informatizzata” e poco la terza età, ma ha comunque un vantaggio rispetto alla tessera su carta: meno del 5% dei donatori la porta su di sé.Secondo Swisstransplant l’applicazione dovrebbe permettere di migliorare la situazione in Svizzera, dove oltre 1200 persone sono in attesa di un organo e il tasso di donazioni è fra i più bassi d’Europa.
Lecce, 2 settembre 2014
Giovanni D’AGATA